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Fabrizio Corona: a Live Non è la d’Urso parla la madre di Corona e rivela le sue condizioni di salute

Pubblicato: 29/03/2021 12:12

Gabriella Privitera, mamma di Fabrizio Corona, continua a lottare per il figlio, ora in carcere. Già la settimana scorsa aveva affidato il suo appello al Corriere della Sera: “È molto dimagrito. Ho cercato di convincerlo a prendere almeno un po’ di zucchero, ma non vuole niente“, aveva raccontato la donna, cercando di dipingere un quadro chiarificatore di quanto accaduto a suo figlio, ancora su tutte le prime pagine del giornali. Ieri sera, Gabriella Privitera è stata ospite di Barbara d’Urso per riportare l’attenzione sul figlio e sulle sue necessità.

Fabrizio Corona: le parole della madre

La settimana scorsa, Fabrizio Corona è stato trasferito al carcere di Monza, dopo aver trascorso più di una settimana nel reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano. Adesso per lui parla Gabriella Privitera, la mamma, che ha lanciato un appello direttamente al ministro della Giustizia: “C’è la possibilità che mio figlio muoia ed è alta questa probabilità. Il ministero intervenga, se muore devono tenerselo sulla coscienza, è mio figlio. Mio figlio“.

Fabrizio Corona: le sue condizioni

Lo hanno portato in carcere durante la notte come se fosse un terrorista“, spiega nel salotto della d’Urso, la madre di Corona. “Fabrizio si trova dentro un carcere in gravi condizioni psichiche perché è stato giudicato in questo modo: deve tornare in carcere. Voglio difendere mio figlio, non deve stare in carcere, ha una patologia severissima confermata anche dall’ospedale di Niguarda“, ha spiegato Gabriella Privitera. “La patologia che è stata sempre diagnostica negli anni è una sindrome bipolare con personalità borderline più depressione. Ci sono referti medici di tantissimi anni“, racconta lei parlando delle condizioni di salute del figlio. “Lui ha questi atteggiamenti istrionici perché è malato“, ha sottolineato ancora. 

Poi ha parlato del male fisico che Corona si è fatto: “Si è squartato un braccio in profondità, è stato un atto di rabbia e ribellione contro una ingiustizia che viveva da soggetto borderline“. Poi si è rivolta al ministro della Giustizia per un accorato appello: “C’è la possibilità che mio figlio muoia ed è alta questa probabilità. Il ministero intervenga, se muore devono tenerselo sulla coscienza, è mio figlio. Mio figlio“.

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