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Fabrizio Corona torna in carcere: prelevato dall’ospedale di notte. L’ira del legale di Fabrizio Corona: “Mancanza in umanità”

Pubblicato: 23/03/2021 13:44

Fabrizio Corona è tornato in carcere, la polemica dell’avvocato Chiesa: “Hanno preso un uomo che si reggeva a stento in piedi”

Nella tarda serata di lunedì 22 marzo, Fabrizio Corona è stato trasferito al carcere di Monza, dopo aver trascorso più di una settimana nel reparto di psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano.

La notizia spegne del tutto le richieste dei suoi legali e della sua famiglia, che negli ultimi giorni si sono mostrati preoccupati per il ritorno in cella dell’ex agente fotografico.

Fabrizio Corona e il ricovero in psichiatria: cosa è successo

Meno di 10 giorni fa, Fabrizio Corona era stato ricoverato nel reparto psichiatria dell’ospedale Niguarda di Milano a causa di alcune ferite che si era autoinflitto. L’uomo si era procurato dei tagli sulle braccia nel corso di una diretta Instagram. A scatenare questo violento gesto sarebbe stata una notizia riguardante la pena che deve scontare. Il tribunale infatti aveva deciso di sospendere i domiciliari concessi nel 2019, imponendogli quindi il ritorno in carcere.

In ospedale, l’uomo aveva continuato la sua protesta arrivando a decidere di fare lo sciopero della fame e della sete, per protestare contro la giustizia che a suo avviso si sarebbe accanita contro di lui. Sacrificherò la mia vita per togliervi da quelle sedie, vergogna” aveva dichiarato Corona prima di essere ricoverato, destando non poca preoccupazione in chi lo segue.

La preoccupazione dei legali e della madre: “Disturbo narcisistico borderline”

Nei giorni di convalescenza presso il reparto di psichiatria, Fabrizio Corona aveva ricevuto in visita Cristina Morrone, collaboratrice del suo avvocato Ivano Chiesa. La donna aveva appreso dai medici che l’ex agente dei paparazzi aveva tentato nuovamente di infliggersi delle ferite, colpendosi le vene delle braccia con una penna biro. “Non si fermerà e io sono molto preoccupato aveva ammesso Chiesa.

In collegamento con Non è l’Arena, anche la madre di Fabrizio si era detta molto preoccupata per le condizioni di suo figlio, parlando apertamente della sua patologia: “Mio figlio ha un disturbo narcisistico borderline con depressione maggiore”. “Loro non possono mettere in dubbio gli psichiatri”, aveva infine contestato la donna, riferendosi alle scelte dei giudici.

L’opinione dello psichiatra

Durante la trasmissione di Giletti era intervenuto anche lo psichiatra Paolo Crepet riflettendo sul luogo più adatto ad accogliere Corona in questo momento. Lo specialista aveva ricordato che l’uomo deve assumere ogni giorno farmaci dagli effetti molto pesanti per controllare i suoi disturbi. Per questo motivo, il medico aveva escluso sia la permanenza in casa, sia l’ingresso in prigione.

“Se a questo siamo arrivati, io noto che nemmeno in domicilio è adatto. Se parliamo di una persona gravemente malata di mente non è adatta la galera, ma nemmeno il domicilio” aveva dichiarato.

La scelta indesiderata: Corona in cella a Monza

Le richieste dei familiari e dei legali di Fabrizio Corona non sembrerebbero essere state accolte. Nella sera di lunedì 22 marzo infatti, il 46enne è stato prelevato dall’ospedale Niguarda di Milano e trasportato presso il carcere di Monza. Come fa sapere MilanoToday sembra che i giudici abbiano scelto struttura penitenziaria in cui collocare Corona guardando alle esigenze mediche dell’uomo. Il carcere di Monza sarebbe infatti dotato di un’apposita sezione con osservazione psichiatrica per i detenuti.

Le parole dell’avvocato Chiesa: “Mancanza di umanità

In queste ore, sul profilo Instagram di Fabrizio Corona è apparso un breve filmato del suo avvocato Ivano Chiesa, reduce dalla visita all’uomo in carcere. “In 35 anni di carriera è la prima volta che mi capita di assistere a un trasferimento da un ospedale a un carcere di un detenuto in notturna!” ha spiegato, aggiungendo di aspettarsi ormai di tutto. “Avevano paura dell’impatto mediatico e quindi l’hanno fatto con il buio, ha continuato.

Il legale ha poi reso note le condizioni del suo assistito. “Io so solo che hanno preso un uomo che si reggeva a stento in piedi – ha aggiunto – sono 12 giorni che non mangia. Chiesa ha quindi parlato di “condizioni psicofisiche molto precarie” e ha poi manifestato il suo grande disappunto.

“Sono senza parole, sono veramente sconcertato, non riconosco più il Paese in cui vivo e la mancanza di umanità e di comprensione mi sconcerta”.