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Denise Pipitone, il racconto della guardia giurata che fece l’avvistamento a Milano: ecco perché non fermò la bambina

Pubblicato: 12/04/2021 12:26

Felice Grieco rivive ogni giorno, nei suoi ricordi, alcuni minuti che ha vissuto il 18 ottobre 2004. Era passato un mese abbondante dalla scomparsa di Denise Pipitone, la piccola di 4 anni sparita nel nulla a Mazara del Vallo: la famiglia e le forze dell’ordine avevano tappezzato l’Italia con l’immagine del suo viso, che ormai in tanti avevano imparato a conoscere.

Felice Grieco, giovane guardia giurata di una banca di Milano, è colui che per pochi minuti ha visto ed ha interagito con una bambina che, per moltissimi, era proprio Denise: da decenni vive ricordando e raccontando quei momenti. L’ultima volta lo ha fatto in studio a Domenica Live, e in quell’occasione ha anche raccontato di come ha reagito Piera Maggio dopo quell’episodio.

Denise Pipitone, l’avvistamento: la bambina e il gruppo rom

Lunedì 18 ottobre 2004 la giovane guardia giurata Felice Grieco era dovuto uscire dalla banca in cui lavorava per allontanare un minore che stava suonando appena fuori dall’edificio. Seguendo il bambino, Grieco si era accorto che faceva parte di un nutrito gruppetto costituito da 3 adulti di etnia rom (due donne e un uomo) e un’altra bambina. Ciò che subito colpì Grieco furono due dettagli, nella bambina: in primis la piccola, nonostante fosse una giornata molto calda, era vestita in maniera molto pesante e portava anche un cappuccio in testa che ne nascondeva i capelli. In secondo luogo, la piccola (che veniva chiamata Danàs da una delle donne) somigliava moltissimo a Denise Pipitone, ed aveva anche un graffio sul viso che era lo stesso che la madre aveva descritto dopo la denuncia di scomparsa.

Denise Pipitone: perché Grieco non ha fatto di più per fermare la piccola?

Perché Felice Grieco non ha fermato la piccola, quando l’ha vista? Per molti anni diverse persone, tra cui Piera Maggio, si sono poste la stessa domanda. La verità è che l’uomo, in quell’occasione, fece tutto ciò che gli era possibile: tentò, nonostante fosse in servizio -e dunque tecnicamente obbligato ad essere altrove- di prendere tempo con il gruppo di Rom, offrendo alla piccola qualcosa da mangiare, e poi chiamando il 113 chiedendo se poteva fare qualcosa di più: furono le autorità a spiegare all’uomo che non avrebbe potuto andare oltre nelle sue iniziative, e che una volante stava arrivando sul posto. Grieco riuscì comunque a fare un video, che fu di grande aiuto alle indagini, e dal quale Piera Maggio disse di riconoscere la sua bambina.

In seguito, ha raccontato Grieco, ci furono anche momenti difficili nel confronto con la madre di Denise: “Ho incontrato Piera. Inizialmente fu dura nei miei confronti, ma le venne spiegato che non avrei potuto fare altro che chiamare la Polizia. Poi ci siamo parlati e chiariti”.

Ultimo Aggiornamento: 19/11/2021 16:01