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Mia Montemaggi, la bimba rapita è stata ritrovata: era con la madre in Svizzera

Pubblicato: 19/04/2021 10:30

È stata ritrovata Mia Montemaggi, la bimba rapita in Francia, a Vosges, la scorsa settimana da 3 uomini che si presumeva stessero agendo sotto mandato della madre. La donna, una 28enne, aveva perso l’affidamento della piccola lo scorso gennaio: la bambina era stata affidata alla nonna materna, alla quale è stata portata via la sera di mercoledì scorso.

Mia e Lola Montemaggi sarebbero state ritrovate a Sainte-Croix, comune del cantone di Vaux (Svizzera), e si nascondevano in un edificio occupato. BFM TV ha confermato che il pubblico ministero di Nancy, Francois Perain, avrebbe confermato il ritrovamento della bimba. Per le ricerche sono stati  mobilitati circa 200 agenti della gendarmerie svizzera, che ha subito messo in atto un piano di indagini intenso. 

Mia Montemaggi: era con la madre in Svizzera

Secondo le prime indagini successive al ritrovamento, Lola Montemaggi aveva fatto approfondite ricerche nel dark web al fine di trovare i 3 uomini che si sarebbero poi occupati materialmente del rapimento della figlia. 

Le Parisien, nelle corse ore, ha chiarito che sarebbero 5 in realtà gli uomini arrestati in quanto sospettati di avere un ruolo nel sequestro, ma non si sa molto di più in merito alle accuse a loro carico.

Mia Montemaggi, intervistato il nonno: “Approvo quello che ha fatto”

Qualche giorno fa Vosges Matin aveva intervistato Claude Montemaggi, padre di Lola e nonno della piccola Mia, che aveva difeso quello che fino a quel momento era il presunto atto di rapimento della piccola. Padre e figlia a quanto pare si erano sentiti per l’ultima volta martedì mattina verso le 7,30: “Lei mi ha detto che avrebbe preso il treno e che serviva che io andassi a recuperare la sua cagnetta. Solo dopo ho capito…approvo quello che ha fatto, è molto coraggioso”. L’uomo ha anche dichiarato di definire la decisione del tribunale “una decisione ingiusta, che allontanava una mamma dalla sua bambina. Poteva vederla solo un weekend su due”. Secondo l’uomo la donna era andata nel panico nel momento in cui le sue possibilità erano state nuovamente limitate: “È stata terrorizzata dal fatto che gli sia stato imposto, per una nuova decisione, di non poter più parlare alla piccola per telefono”.