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Sara Di Pietrantonio uccisa dall’ex Vincenzo Paduano: la Cassazione conferma l’ergastolo

Pubblicato: 23/04/2021 23:15

Sara Di Pietrantonio è stata uccisa a 22 anni dall’ex fidanzato Vincenzo Paduano. Un barbaro omicidio per cui oggi la Cassazione ha sancito l’ergastolo per l’ex guardia giurata, che in appello era stato condannato a 30 anni, sentenza poi rigettata dagli Ermellini.

Sara Di Pietrantonio è stata inseguita in macchina, strangolata e data alle fiamme dopo una lite, un epilogo dei mesi in cui aveva subito lo stalking di Paduano, incapace di accettare la fine della relazione.

Sara Di Pietrantonio, ergastolo per l’ex Vincenzo Paduano

La Cassazione ha sancito la parola fine per la vicenda di Vincenzo Paduano, che a maggio del 2016 uccise l’ex Sara Di Pietrantonio. Una conferma che arriva dopo il secondo processo in Appello, in cui Paduano è stato condannato all’ergastolo.

Il processo a Vincenzo Paduano

L’ex guardia giurata, 27enne all’epoca dei fatti, è stato condannato al carcere a vita in primo grado con rito abbreviato. L’Appello ha poi deciso per una sentenza a 30 anni, inglobando nell’omicidio il reato concernente gli atti persecutori di cui Sara Di Pietrantonio è stata vittima prima della morte.

Una decisione rigettata dalla Cassazione, per cui la pena dello stalking doveva essere sommata all’omicidio, non assorbita. Nell’Appello bis i giudici hanno confermato questa indicazione, evidenziando “l’andamento progressivamente crescente dell’aggressività del Paduano nei confronti della sua ex ragazza, derivante dall’impossibilità di mantenere il controllo totale sulla vita di lei“, come si legge nelle pagine della sentenza.

Sara Di Pietrantonio uccisa per l’ossessione dell’ex

L’atteggiamento morboso di Vincenzo Paduano nei confronti di Sara Di Pietrantonio è evidenziato proprio in quella sentenza dell’Appello bis. I giudici nel 2019 descrivono “una relazione caratterizzata da un controllo pressante e ossessivo“.

Paduano sarebbe ricorso a “condotte ‘fraudolente’, palesemente finalizzate a far cadere in contraddizione la vittima per potere ‘smascherare’ una sua qualche infedeltà, ovvero una sua qualche menzogna; condotte tutte dirette a destabilizzare la vittima, anche separandola dal suo contesto affettivo ed amicale“.

L’omicidio di Sara Di Pietrantonio

Questa visione distorta della guardia giurata, il il 9 maggio 2016, porta alla morte della 22enne. Lei, indipendente ed emancipata, aveva ricominciato a farsi una vita con un nuovo ragazzo. Paduano quella notte attese che Sara uscisse dall’abitazione del fidanzato per tornare a casa, per poi inseguirla in auto e speronarla, costringendola ad accostare.

Tra Paduano e Di Pietrantonio ci sarebbe stata una lite, poi l’uomo, reo confesso, l’ha strangolata e ne ha bruciato i resti. A ritrovarla, uno spazzino dell’Ama il giorno dopo.