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Legge di Bilancio 2021, novità pensioni: uscire a 62 anni invece che a 67

Pubblicato: 29/04/2021 14:42

Sul fronte delle pensioni la Legge di Bilancio 2021 consente di uscire in anticipo a 62 anni invece di 67 anni, requisito anagrafico necessario per accedere alla pensione di vecchiaia.

Accedere all’assegno previdenziale a 62 anni è consentito a tutti quei cittadini lavoratori che desiderano smettere di lavorare prima dei 67 anni, età prevista per poter uscire subito dal mondo occupazionale tramite l’assegno pensionistico tradizionale.

Quota 100, Opzione Donna e APE Sociale sono i meccanismi che consentono di uscire dal mercato del lavoro in anticipo a 62 anni.

Novità pensioni: come percepire l’assegno INPS in anticipo?

La Legge di Bilancio 2021 ha previsto la proroga delle formule di pensionamento flessibile che sono state introdotte in via sperimentale: stiamo parlando di Quota 100, APE sociale e Opzione Donna.

Al centro del dibattito c’è l’addio definitivo di Quota 100 entro la fine del corrente anno 2021, che potrebbe essere sostituita da Quota 102. Quota 100 è la misura previdenziale che consente a quei lavoratori che hanno già maturato almeno 62 anni di età e 38 di contributi di andare in pensione in anticipo.

Nel 2020 il ricorso a Quota 100 è stato inferiore al previsto, e, nel primo trimestre, secondo l’Osservatorio Inps sui flussi di pensionamento, le pensioni anticipate rispetto all’età di vecchiaia sono aumentate del 103,6%. Sono state 55.085 a fronte delle 27.056 dello stesso periodo del 2019 (+103,6%).

Quota 100 prevedeva per chi aveva almeno 62 anni (ed è quindi nato fino al 1957 nel 2019 fino al 1958 nel 2020 e fino al 1959 nel 2021) può andare in pensione se ha maturato almeno 38 anni di contributi previdenziali.

Ai lavoratori del settore pubblico che vanno in pensione con Quota 100 il Trattamento di fine servizio viene erogato solo al raggiungimento dei requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata previsti dalla riforma Fornero.

Opzione Donna: bastano gli anni di contributi

Il Legislatore ha rinnovato anche per il 2021 la possibilità per le donne di andare in pensione in anticipo, a patto di scegliere per un assegno interamente calcolato con il metodo contributivo.

L’Opzione Donna consente di anticipare l’uscita di diversi anni rispetto alle regole ordinarie che chiedono in alternativa o il perfezionamento di almeno 41 anni e 10 mesi di contributi indipendentemente dall’età anagrafica (pensione anticipata) o il raggiungimento di un’età anagrafica pari a 67 anni unitamente a 20 anni di contributi (pensione di vecchiaia).

La possibilità di optare per Opzione Donna è riconosciuta alle lavoratrici iscritte all’assicurazione generale obbligatoria. Per la valutazione della contribuzione utile per il perfezionamento dei 35 anni sono utili i contributi a qualsiasi titolo accreditati nel limite di 52 settimane annue.

Per le lavoratrici iscritte all’AGO (cioè le lavoratrici dipendenti del settore privato) non concorrono i contributi accreditati per malattia e disoccupazione. Sono ammesse al pensionamento anticipato anche coloro che presentino domanda successivamente alla scadenza del regime opzionale.

Ciò significa, pertanto, che una lavoratrice mantiene la possibilità di accedere all’Opzione Donna anche successivamente al 31 dicembre 2020 o dopo la data di apertura della finestra mobile.

APE Sociale 2021

Confermata con la Legge di Bilancio, INPS comunica la possibilità di fare domanda e andare in pensione prima con l’APE Sociale. Per accedere ad Ape Sociale 2021 occorre avere meno di 63 anni di età, avere versato 30 o 36 anni di contributi, essere disoccupati o appartenere ad altre specifiche categorie.

Le categorie che possono beneficiare di Ape sociale sono:

  • soggetti con invalidità civile pari o superiore al 74% con almeno 30 anni di contributi;
  • disoccupati che hanno cessato integralmente di ricevere le prestazioni per gli ammortizzatori sociali da almeno 3 mesi. Il requisito contributivo è di almeno 30 anni;
  • caregivers che assistono parenti di primo grado con disabilità grave con almeno 30 anni di contributi;
  • lavoratori occupati in attività gravose con almeno 36 anni di contributi.

Foto in alto: Shutterstock

Ultimo Aggiornamento: 30/04/2021 10:05