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Omicidio Bolzano, la lettera di Madé Neumair dopo il ritrovamento del corpo del padre Peter

Pubblicato: 29/04/2021 12:03

Pochi giorni fa, nel caso del duplice omicidio di Bolzano, vittime i coniugi Peter Neumair e Laura Perselli, è arrivata un’altra svolta con il ritrovamento del corpo dell’uomo. Una tappa chiave nell’iter delle indagini, potenzialmente capace di restituire elementi utili alla complessa attività di ricostruzione dei fatti. La figlia, Madé Neumair, avrebbe affidato alcune dichiarazioni a una lettera proprio dopo i più recenti sviluppi. In carcere, accusato di aver ucciso i genitori e di aver poi tentato di depistare gli inquirenti, il fratello Benno Neumair.

Omicidio Bolzano: la lettera di Madé Neumair

Il corpo di Peter Neumair, scomparso con la moglie Laura Perselli a Bolzano, il 4 gennaio scorso, è stato ritrovato il 27 aprile, mesi dopo quello della donna, recuperato nella acque dell’Adige teatro di una complessa attività di ricerca.

In carcere, accusato del duplice omicidio, si trova il figlio Benno, di cui la sorella Madé Neumair avrebbe parlato in una lettera in possesso dell’Adnkronos. Uno scritto arrivato all’indomani del ritrovamento del padre.

Omicidio Bolzano: lo strazio della sorella di Benno Neumair

Nella lettera della sorella di Benno Neumair, emerge un ritratto del genitore: “Vedo il mio papà che mi guarda e tira un po’ su le spalle come faceva lui. Sono triste, dicono i suoi occhi. E poi: non riesco a crederci. E ancora: ci manchi. Mi mancate anche voi…“.

Riga dopo riga, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa, la figlia dei coniugi uccisi gettati nell’Adige traccia una cornice di ricordi dopo la morte dei genitori. E ancora, parlando del padre Peter: “Vedo il suo braccio sotto all’orologio, la pelle rosicchiata da più di cento giorni in tempesta“.

Nel testo, anche un riferimento al fratello arrestato con l’accusa di essere l’autore del duplice delitto: Per chi sta dietro alle sbarre pare sia un sollievo sapere che una delle innumerevoli menzogne per una volta, quando ormai tutto è perduto, quando ormai tutto è scontato, risulti veritiera (…). Provo ancora un’ondata di incredulità se penso al Benno che ho visto in video raccontare la sua versione del duplice omicidio, il suo distacco, la sua indifferenza, la sua noia. Nessuna parola di rammarico, di pentimento, né per loro, né per noi. Troppe parole ancora inventate (…). Dove va a finire tutto questo in qualche minuto di asfissia. Dove. Vedo la mamma e il papà la mattina in salotto fare due giri di valzer e ballare senza saper ballare, un po’ comici e un po’ teneri. Voi che mi state incominciando a mancare in un modo devastante. Riposate in pace“.