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Regioni che cambiano colore da lunedì 3 maggio: la Valle d’Aosta passa in zona rossa, come cambiano le altre

Pubblicato: 30/04/2021 20:14

In arrivo le nuove ordinanze per le regioni che cambieranno colore da lunedì 3 maggio 2021. I dati dell’emergenza da Covid-19 in Italia segnalano un nuovo aumento dell’indice Rt, ma un calo dell’incidenza. Il risultato dell’andamento in alcuni territori ha spinto il Ministero della Salute a riportare in zona rossa la Valle d’Aosta. Zona gialla invece per 15 regioni.

Cambio colore regioni: cosa succede dal 3 maggio

Le indiscrezioni emerse già nella mattinata di oggi hanno trovato conferma. Come riportato da numerose fonti, sono in arrivo le nuove ordinanze firmate dal Ministro della Salute Roberto Speranza, che cambieranno ancora una volta la mappa dei colori tra Regioni italiane. Nello specifico, da lunedì 3 maggio tornerà in zona rossa la Valle d’Aosta, unica regione col massimo grado di misure restrittive: bar e ristoranti solo da asporto e domicilio, chiusura di attività come parrucchieri ed estetisti, spostamenti fuori dal Comune solo in possesso di auto certificazione (e il nuovo certificato verde per quelli su territorio nazionale).

Al contempo, dal 3 maggio saranno in zona arancione Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e anche la Sardegna, unica altra regione a cambiare colore dopo essersi “guadagnata” il grado dopo gli ultimi aggiornamenti sull’andamento della pandemia sull’isola.

La mappa completa delle zone delle Regioni:

In sintesi, l’Italia dal 3 maggio sarà così suddivisa:

  • Zona rossa: Val d’Aosta.
  • Zona arancione: Basilicata, Calabria, Puglia, Sicilia e Sardegna.
  • Zona gialla: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lazio, Liguria, Lombardia, Marche, Molise, PA Bolzano, PA Trento, Piemonte, Toscana, Umbria e Veneto.

Covid Italia, risale l’indice Rt: 0,85

Come ogni venerdì, la Cabina di Regia e l’ISS hanno reso noto l’andamento epidemiologico sul territorio nazionale. Dopo il calo per alcune settimane consecutive, torna a salire l’indice Rt, che passa da 0,81 a 0,85. Non un aumento vertiginoso, ma ormai è risaputo che tenere il valore sotto 1 sia fondamentale per permettere le riaperture tanto agognate. Sono 3 le Regioni con l’indice di trasmissibilità sopra 1 e non ce ne sarebbero classificate a rischio alto. Per questo, l’ISS ha parlato di “miglioramento generale del rischio“.

Già più positivo il dato sull’incidenza dei contagi, che scende a 146 casi su 100mila abitanti (settimana scorsa erano 157 su 100.000). Continua a calare anche il tasso di occupazione in terapia intensiva, comunque alto e sopra la soglia in 8 Regioni (settimana scorsa erano 12).