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Franco Di Mare su Facebook prende le distanze dalle accuse di censura e si scaglia contro Fedez: “Nella sua versione gravi omissioni”

Pubblicato: 03/05/2021 19:29

Dopo le parole spese dalla sua compagna su Instagram, Giulia Berdini, arriva la replica di Franco Di Mare, il direttore di Rai 3 chiamato con urgenza in audizione alla Commissione di Vigilanza Rai per discutere su quanto accaduto prima e dopo il Concertone del 1° Maggio inerente alle accuse di tentata censura avanzate contro la Rai da Fedez.

Caso Fedez-Rai: le accuse di tentata censura e la convocazione di Di Mare

È una bufera destinata a non placarsi in poco tempo quella che si è abbattuta sulla Rai dopo le pesantissime accuse di Fedez, il cantante che ha presenziato sul palco del Concertone del 1° Maggio che ha denunciato poi sui social – pubblicando la registrazione della telefonata – quello che sarebbe stato da parte della Rai un tentativo di censura nei confronti del suo discorso avente per oggetto la calendarizzazione del DDL Zan, per mesi ostacolata, e le gravi dichiarazioni omofobe da parte di alcuni esponenti della Lega.

Franco Di Mare su Facebook: “Nella sua versione ci sono gravi omissioni”

Di ieri la notizia relativa alla convocazione in Commissione di Vigilanza del direttore di Rai 3, Franco Di Mare, chiamato con urgenza per prendere parte all’apertura di un’indagine per vagliare l’accaduto e le accuse che ora gravano sulla Rai. E mentre la compagna di Di Mare su Instagram avrebbe posto nel suo mirino Fedez con parole furiose, sulla pagina Facebook Franco Di Mare – OfficialFanPage, risalente a svariate ore fa, fa capolino un post presumibilmente scritto da direttore di Rai3: “Molti mi chiedono in modo sincero parole di chiarezza sulla vicenda di Fedez e le sue affermazioni sulla presunta censura da parte della Rai. Lo avrei fatto a breve perché le dichiarazioni dell’artista sono gravi e infamanti parimenti a quanto sono infondate e il pubblico che segue Rai3 proprio perché la reputa una rete libera merita una risposta“, si legge nel post.

Sempre poi Di Mare annuncia in prima persona la convocazione da parte della Commissione di Vigilanza Rai: “Sarà quindi quella la sede per fare chiarezza e al momento è dunque inopportuna ogni mia dichiarazione sulla vicenda. Posso però condividere quanto reso già pubblico da alcune testate, La Repubblica in primis, ovvero la conversazione integrale della vicedirettrice Ilaria Capitani (cui va la mia vicinanza umana e la mia stima professionale) con Fedez e che vi invito ad ascoltare attentamente confrontandola con la versione pubblicata dall’artista“. Si sofferma dunque sul presunto “taglio” che Fedez avrebbe applicato alla registrazione andando poi a pubblicare degli estratti “ad hoc”, per l’accusa, ad insinuare il dubbio della tentata censura da parte di Viale Mazzini.

Il dispiace pubblico di Di Mare: “Spiace quando si manipolano conversazioni

Ci si rende subito conto che nella sua versione ci sono gravi omissioni e che questi tagli alterano oggettivamente il senso di quanto detto dalla vicedirettrice che nel colloquio esclude fermamente, ben due volte, ogni intenzione censoria e che alla domanda esplicita dell’artista se può esprimere considerazioni che lei reputa inopportune ma lui opportune lei risponde con un netto ‘assolutamente’. Ma di questo nella versione di Fedez non c’è traccia alcuna“, scrive Di Mare su Facebook.

Franco Di Mare su Facebook prende le distanze dalle accuse di censura e si scaglia contro Fedez: "Nella sua versione gravi omissioni"
Il post sulla Fanpage di Franco di Mare su Facebook

Nel post, che prosegue ancora sulla vicenda, su legge poi: “A me francamente spiace sempre quando si manipolano conversazioni per far valere le proprie ragioni: che lo abbia fatto un artista del calibro di Fedez che è anche un riferimento positivo per tanti giovani mi spiace ancor di più. Come mi dispiace che molti, troppi, hanno immediatamente preso per buone le sue affermazioni senza neanche prendersi il tempo del prudente approfondimento utile a capire se ci fosse un’altra versione, una diversa verità. Ma purtroppo si sa: ai tempi dei social la velocità conta più della ponderatezza“.