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Migliaia di Partite Iva escluse dai fondi perduti: in che modo il Decreto Sostegni Bis le avrebbe penalizzate

Pubblicato: 28/05/2021 18:17

Il Decreto Sostegni Bis e gli “esodati dei ristori”: migliaia di Partite Iva non hanno avuto accesso ai contributi a fondo perduto e vedono sfumare anche il bonus per gli affitti. Il problema è da ricercarsi nel criterio richiesto per ottenere i contributi, basato sul fatturato del 2019. Ecco chi sono questi “esodati” e perché sono esclusi dalle agevolazioni.

Esclusi dai ristori: chi sono le Partite Iva coinvolte

La definizione “esodati dei ristori” è stata data dal Sole 24 Ore e riguarda tutte quelle Partite Iva penalizzate dal confronto con l’anno contributivo 2019. Sono migliaia le attività che hanno scelto il 2019 per dedicare qualche mese a interventi di ampliamento o ammodernamento, senza dunque fatturare per tutta la durata dei lavori. Altre, invece, hanno mosso i primi passi proprio quell’anno, iniziando a fatturare a 2019 già inoltrato. In entrambi i casi, queste imprese non hanno registrato una forte differenza di fatturato tra il 2019 e il 2020, mentre il calo avrebbe potuto risultare significativo se si fossero confrontati altri periodi di imposta.

Mentre alcune start up sono riuscite a ottenere il bonus minimo di 1.000 €, pensato per le Partite Iva aperte dal 1° gennaio 2019, per migliaia di imprese il requisito di un calo di fatturato di almeno il 30% ha impedito l’accesso a ogni aiuto, compreso il bonus affitti.

Esclusi dai ristori e dal bonus affitti

L’aggiornamento delle basi di calcolo del Sostegni Bis ha ampliato la platea di beneficiari, estendendosi oltre il periodo compreso tra aprile 2019 e aprile 2020 inizialmente previsto. Tuttavia, stime effettuate dalla Federazione Italiana Pubblici Esercizi contano fra 3.000 e 4.000 le attività penalizzate.

Il medesimo problema si presenta per il bonus affitti, nonostante l’affitto sia una spesa fissa e non legata al fatturato. Questo bonus dà diritto a un credito di imposta del 60% per le attività che hanno fatturato fino a 15.000.000€ nel 2019, e che abbiano registrato la famigerata riduzione del 30% di fatturato tra il 1° aprile 2020 e il 31 marzo 2021. Il bonus si applica sui canoni di affitto versati da gennaio a maggio 2021. Il primo Decreto Sostegni aveva riservato un fondo agli esodati, ma la cifra di 20.000.000€ era stata reputata simbolica, insufficiente per le migliaia di attività escluse.