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Funivia Stresa-Mottarone, la decisione del Gip di Verbania sui tre fermati. Fuori dal carcere e domiciliari solo per Tadini

Pubblicato: 30/05/2021 00:05

È arrivata la decisione del Gip sul disatro della funivia Stersa-Mottarone. I legali erano stati convocati poco dopo le 11 di sera di sabato 29 maggio, in carcere. Donatella Bonci Buonamici ha deciso per i tre fermati tra martedì e mercoledì.

Il disastro ormai una settimana fa quando, intorno all’una del pomeriggio, la cabina è precipitata quando era quasi arrivata alla stazione Mottarone; il bilancio è stato terribile, 14 morti (tutte famiglie in gita) e un solo sopravvissuto, un bimbo di appena 5 anni salvato, secondo i medici, grazie all’abbraccio del papà che gli ha fatto da scudo.

Funivia Stresa-Mottarone: la decisione del Gip

Il Gip di Verbania Donatella Bonci Bonamici ha deciso sui tre fermati per il disastro della funivia Stresa-Mottarone. Luigi Nerini, gestore dell’impianto, Enrico Perrocchio direttore dell’esercizio e il caposervizio Gabriele Tadini lasciano il carcere, ma solo per Tadini sono scattati gli arresti domiciliari. Gli altri due invece tornano in libertà; al momento su di loro, pare non ci siano elementi probatori sufficienti alla misura cautelare.

Secondo il Gip, riferisce SkyTg24, la decisione presa per Tadini è più che sufficiente a seguito della sua ammissione sulla manomissione e sull’uso del forchettone.

Nerini ha negato ogni responsabilità sul mezzo

Nel pomeriggio di sabato è emersa la dichiarazione di Luigi Nerini, gestore della funivia Stresa-Mottarone, che ha negato ogni responsabilità per quanto riguarda la manuentzione. A riferire il pensiero di Nerini il suo legale, Pasquale Pantano, che ha spiegato che la manuntenzione non è responsabilità dell’imprenditore ma ma delle ditte alle quali viene affidata, al caposervizio e al direttore.

Durante l’interrogatorio davanti al gip, anche il direttore dell’esercizio Perocchio avrebbe ribadito lo stesso concetto: “Quella di usare i forchettoni è stata una scelta scellerata di Tadini“.

Il dolore e il senso di colpa di Tadini per la tragedia della funivia Stresa-Mottarone

Gabriele Tadini, il caposervizio della funivia Stresa-Mottarone, ha ribadito ancora una volta non solo il suo senso di colpa ma anche che non intendeva causare il disastro: “Non sono un delinquente, non avrei mai fatto salire persone se avessi pensato che la fune si spezzasse” ha ribadito più volte.

Domenica in Piemonte sarà giornata di lutto regionale per le vittime della funivia. Alle 12, come stabilito dal decreto firmato dal Presidente di Regione Cirio, ci sarà un minuto di silenzio. “Nulla può lenire il dolore, ma sentiamo il bisogno di ricordare in un modo solenne coloro che hanno perso la vita in questa follia. Il Piemonte non smetterà mai di stringersi alle loro famiglie e al piccolo Eitan” ha detto Cirio all’Ansa.