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Chiara Gualzetti, il killer della 16enne ha agito in modo “disumano, quasi bestiale”: le parole dell’avvocato

Pubblicato: 30/06/2021 22:03

Resta in carcere l’amico di Chiara Gualzetti che ha confessato il suo omicidio. La 16enne è stata ritrovata morta con diverse ferite da taglio e altre lesioni vicino nel parco dell’abbazia di Monteveglio (Bologna) e nei giorni scorsi il giovane era diventato il principale sospettato. Emergono nuovi dettagli sulla brutalità dell’omicidio, riferiti dall’avvocato della famiglia Gualzetti.

Chiara Gualzetti, l’assassino della 16enne di Bologna resta in carcere

Domenica scorsa è stato ritrovato il corpo di una 16enne, parzialmente nascosto da un cespuglio ma con evidenti ferite. Una morta violenta, quella di Chiara Gualzetti, che è stata ulteriormente peggiorata dalle motivazioni che sarebbero dietro al gesto. Ieri, un amico della vittima ha confessato l’omicidio: i sospetti si erano subito concentrati su di lui, perché Chiara avrebbe dovuto incontrarlo proprio nelle ore della sua scomparsa.

L’amico avrebbe quindi confessato di averla uccisa “spinto da una forza superiore”. Un quadro che inevitabilmente ha spinto l’avvocato difensore ad annunciare la richiesta di una perizia psichiatrica. Nelle scorse ore, si è però tenuto l’interrogatorio di garanzia e il giudice ha deciso per convalidare il fermo nel carcere minorile del Pratello di Bologna. Dopo le parole del padre, che parla di “nessun futuro senza Chiara, ora vanno registrate quelle dell’avvocato della famiglia Gualzetti.

Omicidio di Chiara Gualzetti, per l’avvocato il killer è spietato e lucido

Chiara è stata “colpita ripetutamente con una serie di colpi portati sia di punta che di taglio“, ha riportato la Procura secondo quanto riferiscono le fonti locali. Un omicidio efferato sul quale si è espresso anche Giovanni Annunziata, l’avvocato della famiglia Gualzetti. Secondo lui, riporta Il Resto del Carlino, l’omicidio è un “Gesto efferato, disumano, quasi bestiale“. Lo stesso avrebbe obiettato subito la possibile scusa dell’infermità mentale o del raptus, dicendo che gli sembra un “Ragazzo spietato e lucidonessuna follia“.

La sua opinione si basa anche su quanto è successo dopo l’omicidio di Chiara: il coetaneo che ha confessato sarebbe tornato a casa comportandosi normalmente, addirittura avendo la lucidità e la freddezza di cancellare le chat. Queste, sono state comunque recuperate dagli inquirenti. Per questi motivi, per l’avvocato l’aggravante della premeditazionedeve rimanere cristallizzata in sede di processo“. Molto passerà da come verranno valutate le sue presunte parole su forze superiori e presenze demoniache.

Ultimo Aggiornamento: 30/06/2021 22:05