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Nuove varianti Covid-19, monito dell’Oms: “Più pericolose e ancora più difficili da controllare”

Pubblicato: 15/07/2021 19:56

Crescere la preoccupazione per nuove varianti del Covid-19, che potrebbero costringere ad accelerare o ripensare la campagna vaccinale di molti Stati in tutto il mondo. A imperversare ora è la cosiddetta Delta o indiana, ma in futuro potrebbero svilupparsi nuovi ceppi del Coronavirus: è questo l’allarme lanciato dall’Oms, che spinge più in là la fine della lotta alla pandemia che ha cambiato il mondo.

L’Oms teme nuove varianti del Covid-19 ancora più pericolose

In principio, lo scorso settembre 2020, era solo la variante denominata alfa o inglese: dopo un estate di numeri in miglioramento – anche grazie al caldo – la diffusione di questo nuovo ceppo ha fatto più che triplicare il massimo di contagi raggiunto nei primi mesi di pandemia e costretto a nuove misure di restrizioni che . Poi è arrivata la beta sudafricana, la gamma brasiliana e ora la delta indiana, che sta facendo fare un passo indietro verso il ritorno alla normalità. Anche in Italia alcune Regioni stanno considerando di rialzare il livello di restrizioni e tornare in zona gialla, per arginare il diffondersi di questa nuova variante. Una situazione delicata cui si aggiunte ora il nuovo monito dell’Oms.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, durante il recente Comitato di Emergenza, ha infatti alzato il livello d’allarme per nuove varianti Covid: “Nonostante gli sforzi nazionali, regionali e globali, la pandemia non è affatto finita. Continua a evolversi, con 4 varianti di preoccupazione che dominano l’epidemiologia globale“, le parole riportate da Adnkronos. Non solo nuove varianti, ma “forse più pericolose e ancora più difficili da controllare“. Fondamentale sarà la tenuta dei vaccini a disposizione per coprire anche le nuove forme di Coronavirus che emergeranno in futuro.

Covid-19, decisioni diverse da Paese a Paese: per l’Oms è un problema

Nello stesso Comitato, l’Organizzazione si è detta preoccupata anche dalla risposta dei governi, che “prendendo decisioni sempre più divergenti rivolte ad affrontare bisogni nazionali ristretti” invece di fornire un “un approccio armonizzato alla risposta globale“. Ad aggravare la situazione, viene riportato, le differenze economiche che “stanno influenzando l’accesso ai vaccini, alle terapie e alla diagnostica. I Paesi con accesso avanzato ai vaccini e sistemi sanitari ben dotati di risorse sono sotto pressione per riaprire completamente le loro società. I Paesi con accesso limitato ai vaccini stanno sperimentando nuove ondate di infezioni, affrontando un calo della fiducia pubblica e la crescente resistenza a misure anti contagio, crescenti difficoltà economiche e, in alcuni casi, crescenti disordini sociali“.

Variante Delta, anche l’Italia si prepara a nuove restrizioni

Nonostante ora in Italia ci siano 25 milioni di vaccinati, il nostro Paese non esclude la possibilità di tornare in zona gialla qualora la variante Delta costringa a intervenire. La Sardegna sta preparando una nuova ordinanza che imporrebbe un tampone all’ingresso per contenere la variante, mentre Abruzzo, Campania, Marche e Sicilia hanno dati in aumento e non è escluso un ritorno di misure più restrittive. Fondamentale saranno come sempre i dati sulla pressione ospedaliera, che grazie alla campagna vaccinale potrebbe rimanere contenuta.

Ultimo Aggiornamento: 16/07/2021 22:51