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Matteo Bassetti, la previsione dell’infettivologo su quando potremo dire addio alle mascherine

Pubblicato: 07/08/2021 15:57

Tra i volti più conosciuti da quando è scoppiata la pandemia da Covid-19, l’infettivologo Matteo Bassetti durante i primi mesi di emergenza era tra i “dubbiosi” sulla reale pericolosità del virus. Inizialmente era stato eletto a portavoce degli scettici, salvo poi cambiare posizione e venire addirittura minacciato di morte per alcune sue dichiarazioni su lockdown e vaccini. Oggi, ha fatto il punto della situazione in Italia, con qualche previsione su come potranno cambiare le cose.

Quando potremo fare a meno delle mascherine? Matteo Bassetti dice la sua

Il direttore della Clinica di Malattie infettive dell’ospedale San Martino di Genova ha rilasciato un’intervista ad Adnkronos Salute, durante la quale ha dichiarato quali saranno i prossimi passi della lotta al virus che ha cambiato l’Italia e il mondo intero. La luce in fondo al tunnel è in vista: “Dopo un altro giro di virus in cui ai vaccinati verrà stimolato ancora un po’ il sistema immunitario e ai non vaccinati, quando non avranno grandi problemi, farà sviluppare anticorpi, alla fine del prossimo autunno-inverno avremo una popolazione che nel 90% dei casi finirà per avere degli anticorpi o naturali o indotti dalla vaccinazione“. A quel punto, ci saranno 9 su 10 italiani che hanno anticorpi, un traguardo importante: “È evidente che il virus è stato depotenziato e diventa come un virus qualsiasi“.

La campagna vaccinale sta procedendo spedita, ma anche coloro che hanno ricevuto entrambe le dosi devono ancora sottostare ad alcune misure di sicurezza, tra cui la mascherina. Per Matteo Bassetti, il momento per riporle nel cassetto (si spera senza tirarne fuori mai più) non è così vicino ma neppure lontano: “Credo proprio che con la prossima primavera potremmo dire addio alle mascherine“.

Matteo Bassetti, l’opinione dell’infettivologo sulla campagna vaccinale

Durante la stessa intervista, Bassetti – finito sotto scorta dopo alcune dichiarazioni su lockdown e Green Pass – ha riconosciuto i meriti italiani sulla campagna vaccinale, parole che riprendono quelle di Mario Draghi espresse ieri. “Abbiamo fatto un ottimo lavoro sui vaccini, bisogna riconoscerlo. Con i numeri attuali, tra 20 giorni avremo più di due italiani su tre che sono completamente coperti. Siamo molto più avanti rispetto alla Germania, alla Francia a tutti i nostri competitor europei e siamo anche più avanti degli Stati Uniti” ha detti.

L’infettivologo e ormai volto noto dei salotti televisivi – era lo scienziato di riferimento di Barbara D’Urso – ricorda anche gli inizi non proprio fantastici: “È come se fossimo partiti per una corsa ciclistica 50 chilometri indietro perché noi siamo partiti con la campagna vaccinale praticamente a marzo, cioè abbiamo perso i primi tre mesi, quindi il lavoro fatto dal generale Figliuolo e in generale dalla struttura commissariale è ancora più straordinario, chapeau“. Ora si guarda avanti: “Se a ottobre arriveremo all’80% della popolazione generale immunizzata, il che vuol dire all’85% di quella vaccinabile, non dico che saremo in completa sicurezza ma potremo affrontare l’autunno-inverno bene“.

Ultimo Aggiornamento: 07/08/2021 16:33