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Green pass: arrivano le prime sanzioni a una settimana dall’entrata in vigore. La stretta a Ferragosto

Pubblicato: 13/08/2021 08:59

È passata una settimana dall’entrata in vigore del Green pass, tra primi dubbi sui controlli e molte proteste, e ora ci sono anche le prime sanzioni arrivate a Milano e Treviso. Per Ferragosto, come ormai è noto, si intensificheranno anche i controlli, con una stretta sui luoghi della movida.

Green pass: le prime multe

Le prime multe sono arrivate, alla fine. A Milano, un ragazzo di 20 anni è stato multato dalla polizia perché stava utilizzando un certificato che non era suo e ora rischia anche la denuncia nel caso il documento risultasse falsificato, spiega Ansa. Il 20enne era stato riconosciuto dal titolare della palestra che, quando ha visto il pass, gli ha chiesto spiegazioni mai arrivate per poi chiamare gli agenti.

Restando a Milano, un uomo di 68 enne è stato multato e denunciato per resistenza a pubblico ufficiale dopo essersi rifiutato di mostrare il suo Green pass. A Treviso, invece, 5 clienti che si trovavano in una sala scommesse sono stati trovati sprovvisti del Green pass e ora dovranno pagare una multa che varia dai 400 ai 1000 euro.

Green pass: la stretta di Ferragosto sui controlli

Ferragosto si avvicina rendendo di fuoco, non solo a causa delle alte temperature, questo weekend di agosto. Le direttive arrivate dal Viminale sono quelle di intensificare i controlli, che dovranno avvenire però con discrezione: questi saranno nelle mani delle varie prefetture che dovranno organizzare l’impiego delle forze dell’ordine sul loro territorio. Nemmeno a dirlo, le zone in cui i controlli potrebbero farsi più serrati sono quelli in cui ci potrebbero essere assembramenti. Controlli serrati quindi in bar e ristoranti, nelle zone più frequentate dalla movida e anche nelle città turistiche.

Quando si controllano i documenti

Nei giorni scorsi il Governo ha cercato di chiarire la questione dei controlli di Green pass e documenti. È arrivata infatti una circolare del Viminale per chiarire la situazione non solo ai cittadini lo devono esibire per accedere a una serie di luoghi, ma anche a chi quei luoghi li gestisce. I gestori dei locali pubblici chiederanno i documenti solo in caso di “palese violazione. La verifica è “necessaria quando appaia la manifesta incongruenza con i dati anagrafici contenuti nella certificazione“.