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Afghanistan, Luigi Di Maio: “Non tolleriamo perdita diritti delle donne”. In arrivo in Italia 2.500 afghani

Pubblicato: 22/08/2021 18:59

Sempre altissima la tensione internazionale per la situazione in Afghanistan, Stato fallito e finito nuovamente nelle mani dei Talebani dopo vent’anni. In collegamento al Meeting di Rimini, il Ministro degli Esteri Luigi Di Maio ha fatto il punto su quanto sta accadendo nel Paese asiatico, sugli sforzi italiani e su quanti civili afghani sono attesi nei prossimi giorni in Italia.

Afghanistan, Di Maio: l’Occidente dovrà pensare agli errori commessi

Rispetto alle parole di Giuseppe Conte qualche giorno fa, Luigi Di Maio non ha parlato espressamente di dialogo coi Talebani, ma ha stilato una serie di punti fondamentali affinché le diplomazie e la comunità internazionale possa guardare a questo nuovo Afghanistan talebano con maggior sicurezza. Al Meeting di CI in corso a Rimini, ha sottolineato come la situazione afghana sia a tutti gli effetti uno scenario drammatico: “Un dramma rispetto al quale dovremo interrogarci, per capire gli errori commessi dall’Occidente e dall’intera comunità internazionale“. Lui stesso non ha negato che la presa del potere di Kabul sia stata repentina e non prevista.

Necessaria quindi una strategia comune che non potrà essere decisa dall’imminente G7: per Di Maio – e il premier Draghi – è fondamentale sedersi al tavolo in un G20 straordinario attualmente sotto la presidenza dell’Italia. Questo perchè all’incontro saranno presenti forze quali Russia, Cina e India, che giocheranno un ruolo primario nella crisi dell’Afghanistan. Oltre a questo, nei 5 punti elencati da Di Maio si parla di diritti delle donne e della quota di civili afghani in arrivo in Italia nelle prossime ore.

Afghanistan: in arrivo in Italia 2.500 civili e i loro familiari

In punti, questi i temi espressi dal Ministro degli Esteri Di Maio sull’impegno italiano in Afghanistan:

  • Protezione dei civili afghani: al momento, ha reso noto, “Abbiamo evacuato finora circa 1.600 civili afghani, nostri ex collaboratori e loro familiari. Il piano è di trasferirne in Italia circa 2.500“.
  • Rispetto dei diritti individuali e libertà civili: “Non possiamo tollerare che le conquiste di questi due decenni vadano perse. Penso, in particolare, ai diritti delle donne“. Per questo, ha annunciato la volontà italiana di convocazione una sessione sui diritti umani delle Nazioni Unite, affinché sia avviato un sistema di monitoraggio sul territorio
  • Impatto migratorio: come ribadito anche da Ursula von der Leyen, a breve in Europa sarà necessario regolare i flussi provenienti dall’Afghanistan. Ogni Paese dovrà fare il suo per dare asilo e sicurezza a chi vuole fuggire dal regime Talebano che ha preso Kabul nel giro di pochi giorni.
  • Situazione umanitaria: Di Maio ha detto che una delle priorità che che alle organizzazioni e agenzie venga garantita la possibilità di essere presenti in Afghanistan e aiutare la popolazione civile.
  • Contrasto al terrorismo: “L’Afghanistan non deve diventare paradiso per organizzazioni– ha detto Di Maio – La Comunità internazionale deve intervenire su traffici di droga e produzione di oppio, principale fonte di finanziamento del terrorismo“. Per questo, il Ministro ha ribadito che sarà fondamentale coinvolgere una pluralità di Paesi (e da qui l’intenzione del G20).