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Covid-19, salgono a 17 le Regioni italiane classificate a rischio moderato: la nuova mappa dei colori

Pubblicato: 04/09/2021 09:13

Passa da 10 a 17 il numero delle Regioni italiane classificate a rischio moderato per la diffusione del Coronavirus, e arriva la decisione sulle nuove fasce di colore per l’Italia a partire dal 6 settembre. La conferma arriva dal monitoraggio sull’indice di trasmissibilità Rt, che fotografa una situazione secondo cui nel Paese risulta ancora predominante la variante Delta.

Covid-19, 17 Regioni a rischio moderato: la mappa dei colori dal 6 settembre

Nessun cambio di colore per l’Italia: da lunedì 6 settembre, la mappa delle zone resta la stessa, con la conferma del giallo per la sola Sicilia. Un Paese, dunque, interamente in zona bianca, come confermato dal monitoraggio dell’Istituto Superiore di Sanità sull’indice di trasmissibilità Rt.

Quest’ultimo, secondo il report aggiornato, torna sotto quota 1 dopo 6 settimane, e si posiziona sotto il livello di guardia. Un calo che, dall’altra parte, vede però aumentare il numero di Regioni e Province autonome classificate a rischio moderato, passato da 10 a 17.

Covid-19, la Sicilia resta gialla e osservata speciale

La Sicilia è l’unica Regione in zona gialla, anche in questo caso si tratta di una conferma dopo il cambio di colore deciso nei giorni scorsi alla luce dell’andamento dei dati epidemiologici. L’Isola resta osservata speciale, visti l’incremento di nuovi casi in una settimana (pari a 9.771) e gli indicatori ancora sopra soglia critica: il 22,5% di posti in area medica risultano occupati da pazienti Covid (contro il limite del 15%), il 13,9% in terapia intensiva (per cui la soglia è del 10%).

Ansa riporta il commento del direttore Prevenzione del Ministero della Salute, Gianni Rezza, in merito ai dati del monitoraggio settimanale: “La situazione epidemiologica in Italia resta pressoché stabile: l’incidenza è a 74 casi per 100mila e scende di poco sotto l’1 l’indice Rt a 0,97. Per quanto riguarda il tasso di occupazione di area medica e di terapia intensiva siamo al 7,3% e al 5,7% e quindi sotto la soglia critica nazionale. Ciò anche se c’è una regione (Sicilia, ndr) che la supera e altre che si stanno avvicinando“.

Variante Delta predominante nel Paese

Mentre il Governo lavora a un possibile scenario di estensione del Green pass ad altri ambiti, e non esclude di introdurre l’obbligo vaccinale, come confermato dal ministro della Salute, Roberto Speranza e dal premier Mario Draghi, l’Istituto Superiore di Sanità rende noto che, nel Paese, la variante Delta del Coronavirus si conferma predominante.

Lo rileva un’indagine flash dell’ISS, relativa al 24 agosto scorso, che stima una prevalenza nazionale pari al 99,7%. “La variante Delta – sottolinea la nota dell’Istituto – è caratterizzata da una maggiore trasmissibilità rispetto alla variante alfa (tra il 40% e il 60%) e risulta associata ad un elevato rischio di infezione negli individui parzialmente vaccinati o non vaccinati“.