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Roberta Ragusa, Antonio Logli parla dal carcere attraverso una lettera: “Avrei dovuto farlo prima”

Pubblicato: 11/09/2021 15:42

Antonio Logli, in carcere con una condanna definitiva a 20 anni perché ritenuto responsabile della morte della moglie, Roberta Ragusa, torna a parlare dopo mesi di silenzio e lo fa con una lettera in cui condensa le sue speranze. L’uomo continua a dirsi innocente, rivela di aver studiato a fondo le carte dell’inchiesta e afferma: “Avrei dovuto farlo prima“.

Roberta Ragusa, lettera di Antonio Logli dal carcere: “Avrei dovuto farlo prima

Avrei dovuto farlo prima“: così Antonio Logli, in una lettera inviata a Quarto Grado dal carcere di Massa in cui è detenuto, commenta il fatto di aver recentemente letto le carte del processo per la morte di Roberta Ragusa che lo ha visto condannato in via definitiva a 20 anni di reclusione, accusato di omicidio e distruzione di cadavere. Logli continua a dirsi estraneo alla scomparsa della moglie, avvenuta nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012, e spera di riabbracciare i genitori e i figli da uomo libero. Parla di “criticità” nella sua condanna e rigetta il ritratto di responsabilità emerso nel giudizio a suo carico: “È incredibile – scrive – come tutto sia stato costruito per ritagliare la figura di ‘mostro’ da prima pagina“.

Dopo la condanna definitiva, Antonio Logli ha continuato a dichiararsi innocente, sostenuto dai due figli nati dal matrimonio con Roberta Ragusa. Nel 2019, la Cassazione ha confermato per lui 20 anni di carcere: per i giudici, avrebbe compiuto il delitto spinto anche da un movente di natura economica, nel timore di contraccolpi legati a un eventuale divorzio. Secondo la verità processuale, Roberta Ragusa sarebbe stata uccisa nell’immediatezza della sua sparizione, al culmine di un litigio esploso tra le mura domestiche dopo la scoperta della relazione extraconiugale tra Logli e l’allora amante Sara Calzolaio, oggi sua compagna.

Antonio Logli: la vita in carcere dopo la condanna per il caso di Roberta Ragusa

Dopo mesi di silenzio, Antonio Logli ha parlato nuovamente del caso di Roberta Ragusa attraverso la sua lettera inviata alla trasmissione di Gianluigi Nuzzi. Non è la prima volta che, dal carcere, si dichiara innocente. Tempo fa aveva detto di sperare ancora nel ritorno di Roberta Ragusa, ma secondo i giudici sarebbe lui l’assassino della moglie.

Detenuto a Massa Carrara dopo la condanna, a Quarto Grado ha descritto il suo presente tra le mura carcerarie: “In carcere continuo a lavorare nel lanificio per la produzione di lenzuola e coperte, e presto tornerò a seguire i laboratori di lettura. (…) Io dovrei stare altrove, a casa, con i miei affetti più cari“.