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Giacomo Sartori scomparso da 7 giorni, la nuova pista: ha cercato di recuperare lo zaino rubato

Pubblicato: 24/09/2021 11:57

Continunano senza sosta le ricerche di Giacomo Sartori, 30enne ingegnere residente a Milano scomparso nel nulla lo scorso 17 settembre. Sartori aveva passato la serata con degli amici in un’enoteca in viale Vitorio Veneto, nei pressi di Porta Venezia. Proprio in quella circostanza a Giacomo Sartori è stato rubato uno zaino contenete due pc, il suo personale e quello aziendale, il cellulare e il portafogli contenente i documenti e i soldi.

Da quella sera di Giacomo non si è saputo più nulla fino al ritrovamento della sua auto. Ora, proprio grazie a questo nuovo elemento, pare che gli inquirenti abbiano dirottato le indagini verso una nuova pista. Intanto proseguono le ricerche di Giacomo Sartori, il raggio intorno al luogo del ritrovamento dell’auto è stato ampliato, sono una cinquantina tra carabinieri, addetti alla protezione civile e vigili del fuco intenti nelle operazioni.

Giacomo Sartori è morto

AGGIORNAMENTO DELLE ORE 12.30- Poco dopo le 12 di oggi, venerdì 24 settembre, è stato reso noto che il corpo di Giacomo Sartori è stato ritrovato. I resti dell’ingegnere sono stati rinvenuti non molto lontano dal luogo in cui l’auto era stata abbandonata.

Giacomo Sartori avrebbe cercato di recuperare lo zaino rubato

A seguito del ritrovamento dell’auto di Giacomo Sartori presso Cascina Caiella di Casorate Primo, a 30km da Milano, gli inquireniti sono riusciti a risalire all’ultima traccia di attività del telefono di Sartori: il cimitero di Motta Visconti (pavese). Su questa base si sarebbe aperta una nuova pista che spiegherebbe il perché della presenza di Sartori in un luogo così lontano da Milano.

Come riferisce Il Corriere della Sera, stando ai tabulati analizzati dagli inquirenti, Giacomo Sartori avrebbe usato lo smartphone, o comunque era ancora acceso, alle 7.15 del mattino di sabato 18 settembre. Il ragazzo scomparso stava probabilmente usando il cellulare, inviando messaggi tramite whatsapp o facendo una chiamata sempre con un’app di messaggistica. Quello è stato l’ultimo contatto di Giacomo, ma la domanda è una: cosa ci faceva così lontano da Milano? L’ipotesi sarebbe quella che Sartori avesse seguito traccia del telefono aziendale con l’app di smarrimento per ritrovare lo zaino rubato.

La caccia allo zaino rubato di Giacomo Sartori

Sempre secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, i movimenti nella notte tra venerdì e sabato scorso erano caratterizzati da stranezze. Pare che i suoi movimenti a bordo della Polo grigia, ritrovata poi a Cascina Caiella, siano stati registrate dalle telecamere di sorveglianza dei paesi, Giacomo Sartori pare abbia girato in lungo e in largo tra le vie e da lì l’ipotesi che stesse o seguendo un segnale o delle istruzioni.

Sul caso della scomparsa di Giacomo Sartori lavorano i carabinieri del Nucleo Investigativo e della compagnia Porta Magenta di Milano, e sono coordinati dal pm Ilaria Perinu. Nel corso degli ultimi giorni sembrerebbero quindi andare verso l’esclusione le ipotesi di allontanamento volontario e quella del suicidio.

Tutti i i misteri della scomparsa di Giacomo Sartori

Sono diversi i punti critici nella scomparsa di Giacomo Sartori, soprattutto in merito alla sua reazione dopo il furto. Come riferito a Repubblica dagli amici che erano con lui, la sua reazione non pare essere stata quella di una persona disperata per aver perso dati importanti. La stessa azienda per la quale lavorava ha fatto sapere che: “Nel pc non c’erano cose tali da giustificare uno stato d’animo disperato“.

Altro elemento curioso è il mancato blocco delle carte e del pagamento dell’autostrada e quel biglietto come unico elemento all’interno dell’auto ritrovata poi mercoledì, auto che non ha alcun segno di scasso. A Fanpage il titolare dell’agriturismo nel cui parcheggio è stata ritrovata l’auto di Sartori, ha fatto sapere che la vettura era comparsa lì nella tarda sera, lui stesso aveva pensato che fosse un’auto in panne ma non ci aveva dato peso. Poi quando mercoledì hanno riaperto dopo la chiusura settimanale, trovandola ancora lì, hanno avvertito le autorità scoprendo che si trattava dell’auto scomparsa.

L’agriturismo non ha telecamere di sorveglianza, ma il titolare ha fatto sapere di essere intenzionato a metterle a seguto di diversi piccoli furti. Anche le troupe televisive della Rai sono state derubate delle attrezzature per le dirette tv mentre si trovavano nei pressi del luogo del ritrovamento dell’auto.

Ultimo Aggiornamento: 24/09/2021 12:45