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Omicidio Niccolò Ciatti, consegnato all’Italia il presunto responsabile: l’annuncio della Farnesina

Pubblicato: 06/10/2021 10:00

Arriva una svolta importante sul caso dell’omicidio di Niccolò Ciatti, 22enne ucciso in Spagna l’13 agosto 2017. Il giovane italiano era rimasto vittima di un pestaggio mentre si trovava in vacanza a Lloret de Mar. Ora la Farnesina fa sapere che la Germania ha deciso di consegnare il cittadino russo di origine cecena ritenuto responsabile della sua morte.

Omicidio Niccolò Ciatti: ucciso in Spagna in una serata in discoteca

Niccolò Ciatti è morto nel locale “St.Trop” di Lloret de Mar 4 anni fa. Lui e i suoi amici si sono trovati coinvolti in una lite con un altro gruppo di ragazzi originari della Cecenia, sfociata poi in una rissa. Secondo la ricostruzione dei fatti, il 22enne si è accasciato a terra, senza forze, ricevendo ancora un calcio, presumibilmente fatale, alla tempia. Da allora, la famiglia del giovane originario di Scandicci chiede che sia fatta giustizia.

All’interno del gruppo di aggressori sono stati individuati 3 ragazzi ceceni, ritenuti responsabili della morte di Ciatti, ma solamente per uno di loro è stato chiesto il rinvio a giudizio. Si tratta di Rassoul Bissoultanov, 26enne per il quale è stata formulata l’accusa di omicidio volontario aggravato. Lo scorso febbraio è stato arrestato in Francia, con esecuzione di un mandato europeo.

Caso morte Niccolò Ciatti: consegnato all’Italia il presunto responsabile

È di queste ore la notizia della Farnesina in merito alla consegna di Rassoul Bissoultanov all’Italia. “La Farnesina esprime grande soddisfazione per la decisione delle Autorità giudiziarie tedesche in merito alla consegna alle Autorità italiane del cittadino russo di origine cecena Rassoul Bissoultanov, ritenuto responsabile del brutale assassinio del giovane connazionale Niccolò Ciatti, avvenuto il 13 agosto 2017 in Spagna” si legge nella nota riportata da Ansa.

Il presunto assassino di Niccolò era sottoposto all’obbligo di firma settimanale presso il tribunale di Girona (Spagna), spiega TgCom24. Due mesi fa, si era recato, con un permesso di 15 giorni, a Stasburgo dove vive la sua famiglia, per sistemare alcuni documenti. Lo scorso 3 agosto, le Autorità tedesche lo hanno arrestato mentre era in macchina fra Strasburgo e Kehl con ameno altre due persone. La Procura della Repubblica di Roma aveva emesso il mandato d’arresto nel 2020.

“I costanti contatti delle Ambasciate a Berlino e Madrid con le rispettive Autorità locali hanno consentito di conseguire questo importante risultato, fondamentale per evitare che l’accusato possa sottrarsi alla giustizia spiega oggi la Farnesina.