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Amici risponde alle polemiche sul “caso Malafemmena”: l’ironia in un post su Instagram

Pubblicato: 18/10/2021 23:07

Amici 21 ha la sua prima vera polemica. L’uso della canzone Malafemmena, famosissimo brano di Totò del 1951, usato per una coreografia eseguita in studio, ballerino del team di Raimondo Todaro, secondo il curatore del progetto Totò Poetry Culture, sarebbe stata censurata proprio nella parola Malafemmena. Amici ha scelto di replicare come sempre ufficialmente.

La replica di Amici dopo il “caso Malafemmena

In questi giorni circola un’assurda polemica tra web e carta stampata, sull’eventualità che ad Amici si sia sentita l’esigenza di censurare la canzone di Totò, Malafemmena. Una canzone che ad Amici è stata eseguita mille volte nel corso degli anni, con o senza la strofa contenente la parola malafemmena“, scrive esordendo la redazione di Amici sul suo profilo Instagram. “Nella circostanza a cui si riferisce la polemica, il brano è stato tagliato a circa un minuto o poco più, come è d’abitudine per l’esecuzione delle coreografie e di fatto, sia per stare nel tempo richiesto che per mantenere integra la melodia che tutti conosciamo, sono venute via due strofe centrali, oltre che la fine del brano“, riassume Amici per chiarire il lavoro fatto sul brano.

L’ironia di Amici dopo la polemica

Solo i malpensanti possono credere che si sia deciso di tagliare la parola malafemmena che però, nel frattempo, viene annunciata proprio introducendo la coreografia… “Francesca esegue una coreografia sulle note di Malafemmena”. Quindi secondo i critici, tagliamo la parola ma la utilizziamo per introdurre il brano. Saremmo quindi censori e cretini…“, rilancia Amici ironizzando su quanto accaduto.

“Nulla di grave, però rimane una questione aperta: se il curatore del progetto Totò Poetry Culture, Gianni Valentino (che ha dato il la alla polemica), può incappare in un sonoro errore, come è possibile che esimi giornalisti si prendano la briga di scrivere paginate sull’argomento senza nemmeno controllare l’accaduto? Come diceva Totò, la vita è fatta di cose reali e di cose supposte: se le reali le mettiamo da una parte, le supposte dove le mettiamo?“.