Per combattere l’inquinamento da rifiuti plastici e muoversi nella direzione di un’economia circolare, alcuni Governi stanno ponendo fine alla commercializzazione degli imballaggi in plastica monouso. In particolare, la Francia inizierà a vietarli già a partire dal 2022.
Rifiuti di plastica, il divieto francese da raggiungere entro il 2040
L’obiettivo finale del Governo francese è arrivare a un divieto totale entro il 2040. Poiché gli imballaggi di plastica monouso sono presenti in una grande quantità di prodotti, dagli imballaggi alimentari alle bottigliette, fino ai flaconi di shampoo e prodotti per la casa, il Governo francese avrebbe programmato alcuni intervalli temporali entro cui agire: 2021-2025, 2025-2030, 2030-2035 e infine 2035-2040. L’eliminazione della plastica usa e getta è il primo di 5 step che il Governo francese intende perseguire per cambiare le abitudini e le modalità di consumo, in direzione di un’economia circolare. La Legge antispreco francese proseguirà infatti con:
- Lotta agli sprechi;
- Riutilizzo degli oggetti;
- Lotta all’obsolescenza programmata;
- Miglioramento dei sistemi di produzione.
Rifiuti di plastica, gli obiettivi del Governo francese per ridurli
La prima scadenza è fissata al 2025 ed entro questa data si prevede di:
- Ridurre del 20% gli imballaggi in plastica monouso, grazie anche al recupero e al riutilizzo;
- Ridurre del 100% gli imballaggi in plastica monouso ritenuti “non necessari”, trasformandoli in imballaggi riciclabili.
In Francia vige già il divieto di distribuire bottiglie di plastica e cannucce usa e getta nel corso degli eventi festivi, culturali o sportivi. Regole simili valgono anche per i coperchi dei bicchieri e le scatole per i cibi utilizzate nei fast food, banditi già dal 1° gennaio 2021. Per quanto riguarda la grande distribuzione, sono già vietati i contenitori in polistirolo espanso, i sacchetti di plastica monouso e l’overpack di determinati prodotti.
Gli step della lotta alla plastica monouso e agli imballaggi
A partire dal 1° gennaio 2022 il divieto si stenderà anche a:
- Involucri di plastica per frutta e verdura fresca che pesino meno di 1,5 kg;
- Involucri di plastica usati per spedire materiale pubblicitario;
- Giocattoli e gadget di plastica offerti in omaggio;
- Etichette e bollini da incollare su frutta e verdura fresca, a meno che non siano compostabili e realizzati con materiali a base biologica;
- Stoviglie monouso in plastica per pasti e bevande serviti nei fast food;
- Prodotti in plastica monouso da distribuire sui luoghi di lavoro o nel corso di eventi.
Sul territorio francese, circa il 37% dei prodotti ortofrutticoli viene venduto in packaging in plastica. Fino al 2026 gli imballaggi plastici sarebbero ancora ammessi per la frutta più delicata oppure matura o acerba, ma in seguito la plastica monouso sarà sostituita da contenitori portati dagli stessi clienti o forniti dai punti vendita, a pagamento o gratuitamente.
Rifiuti alimentari: la lotta allo spreco e la vendita di prodotti sfusi
Dal 1° gennaio 2022 si inasprirà anche la lotta contro lo spreco alimentare. Distribuzione e ristorazione dovranno ridurre del 50% lo spreco rispetto ai livello del 2015 e di un ulteriore 50% per il 2025. Saranno infatti previsti:
- Obblighi per i grossisti a devolvere i prodotti alimentari invenduti alle associazioni;
- Sanzioni contro chi distrugge o deteriora gli alimenti invenduti;
- Migliorare la gestione delle scorte così da limitare gli sprechi.
Per il 2023 il Governo francese intenderebbe perfezionare le modalità di vuoto a rendere per riciclare e riutilizzare la plastica, così da poter ridurre del 50% il numero delle bottigliette entro il 2030. Gli esercizi commerciali con una superficie di oltre 400 mq, inoltre, dovranno fornire ai clienti contenitori riutilizzabili per incentivare l’acquisto di prodotti sfusi.
Recupero e riciclo dei rifiuti, le azioni del Governo francese
Per ottimizzare il recupero dei rifiuti e dunque il loro riciclo, la Francia prevede di agire secondo questi step:
- Apporre sui prodotti un logo unico che specifichi le modalità di smistamento, per esempio indicando il bidone apposito o la necessità di consegnare il rifiuto ai negozi o in altri luoghi specifici;
- Uniformare i colori dei cassonetti in tutto il territorio nazionale.
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