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Raj Patel e la crisi climatica: le dichiarazioni dell’attivista al termine di Cop26 a Glasgow

Pubblicato: 19/11/2021 18:45

Raj Patel è un economista e attivista inglese, conosciuto per essere uno dei più importanti rappresentati della filosofia della condivisione. È stato presente agli incontri di Glasgow per Cop26 e il 19 novembre presenta a R-evolution a Pordenone il suo ultimo film documentario, The Ants and the Grasshopper (Le formiche e la cavalletta).

L’attivista Raj Patel parla degli effetti del cambiamento climatico

Raj Patel, prima di diventare attivista, ha lavorato alla World Bank, alla World Trade Organization e alle Nazioni Unite. In questi luoghi ha sviluppato un atteggiamento critico nei loro confronti. Come studioso della crisi alimentare mondiale si batte contro le multinazionali dell’agroalimentare. Avendo preso parte agli incontri di Cop26 che hanno avuto luogo a Glasgow, l’attivista ha parlato ai microfoni di Repubblica. Gli impegni presi non basteranno a prevenire la morte di milioni di persone a causa degli effetti del cambio climatico” ha osservato. “Si parla troppo poco di cibo. […] Gli impegni nazionali sembrano decisamente concentrati sull’energia, ma con il sistema alimentare responsabile di una quota importante di emissioni (il 20-30% sono cifre qui citate, a seconda di come si calcola), l’assenza di discussioni sensate al riguardo è sconcertante” ha continuato con fermezza.

L’opinione di Raj Patel su Cop26

Patel è presente a Cop 26, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2021. L’attivista si è mostrato concorde con chi definisce questo incontro un “fallimento” perché “degli accordi annunciati, forse l’unico di sostanza potrebbe essere la proposta per limitare le emissioni di metano”. “Tuttavia, anche se i dettagli del piano fossero davvero quelli letti sui giornali, il livello complessivo degli impegni di questa prima settimana è inequivocabilmente inferiore a quello necessario” ha osservato il 9 novembre, in occasione della sua intervista.

Secondo Patel gli Stati dovrebbero impegnarsi non solo a ridurre le emissioni di gas serra, ma anche ad invertire il debito nei confronti dei paesi del Sud del mondo. In questo modo, osserva l’attivista, non sarebbero più obbligati a distruggere i loro terreni per ripagare i creditori.

Raj Patel e il ruolo italiano a Cop26

L’Italia ha preso parte agli incontri di Cop26 in collaborazione con il Regno Unito. Esprimendosi sulla situazione del nostro Paese, Patel ha dichiarato:“Ci sono, ne sono certo, modi in cui il governo italiano potrebbe sfruttare questa leva molto più di quanto non sembri aver fatto finora”. “Dagli incontri e dagli eventi a cui ho partecipato, è stato difficile vedere l’influenza di Mario Draghi ha poi osservato. “Se questa influenza è stata importante dietro le quinte – ha concluso- è chiaro che c’è stata una dolorosa mancanza di ambizione”.