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Canone Rai per smartphone e tablet, la proposta che fa discutere: come potrebbe funzionare

Pubblicato: 07/12/2021 11:53

Sta facendo discutere la recente proposta dell’amministratore delegato di Rai per estendere il canone anche ai possessori di smartphone e tablet. Ecco quali sono le motivazioni alla base della proposta e come potrebbe funzionare questa nuova ipotesi.

Canone Rai per smartphone e tablet, cosa c’è alla base della proposta

L’idea è stata lanciata da Carlo Fuortes, l’amministratore delegato della Rai nominato nel mese di luglio, e ha già suscitato numerose discussioni. Questa proposta sarebbe stata avanzata considerando la possibilità di vedere programmi televisivi anche su dispositivi quali pc, smartphone e tablet tramite applicazioni, per esempio RaiPlay. Con questo ragionamento, ogni dispositivo in grado di collegarsi a internet può consentire l’accesso ai programmi televisivi e “dovrebbe” pagare il canone Rai al pari di chi segue gli stessi programmi tramite il proprio televisore.

Tutti i nodi da sciogliere nella proposta del canone Rai per smartphone e tablet

Come sottolinea Laleggepertutti, alla base di questa proposta potrebbe esserci la volontà di combattere l’evasione del canone Rai da parte di tutti coloro che dichiarano di non possedere un apparecchio televisivo ma fruiscono dei programmi televisivi tramite altri dispositivi. Se questa idea dovesse essere accettata e concretizzata, però, potrebbe essere necessario formularla in modo che non si trasformi in una sorta di tassa di possesso da applicarsi a qualsiasi dispositivo dotato di connessione internet.

Per ora la proposta di Fuortes sembra lontana dal poter essere realizzata. I nodi da affrontare sarebbero molti, a partire dal fatto che molti programmi Rai al momento sono disponibili solo per chi ha un televisore e non sono invece reperibili in streaming, a causa dei diritti televisivi. Occorrerebbe quindi proporre l’intero catalogo di programmi e dirette in streaming per poter stabilire che smartphone e tablet siano capaci di sostituire completamente un televisore. Un’altra questione che dovrebbe essere affrontata, nel contesto di questa proposta, è quella della banda larga: non tutta l’Italia ha infatti la connessione necessaria per fruire dei programmi televisivi tramite internet. Infine, dovrebbero anche essere adattate le agevolazioni e le esenzioni previste, per esempio, in base all’età e al reddito degli spettatori, ma anche il numero di dispositivi “compresi” nel pagamento del canone Rai.