Vai al contenuto

Patrick Zaki sarà scarcerato ma non assolto. La decisione sullo studente dell’università di Bologna

Pubblicato: 07/12/2021 12:18

Patrick Zaki è libero. Questa la notizia tanto attesa da quando, il 7 febbraio 2020 lo studente egiziano veniva arrestato appena messo piede all’aeroporto del Cairo. L’accusa rivoltagli dal regime di Al Sisi era quella di sovversione in merito alla divulgazione di notizie false. Da allora Zaki è rimasto in carcere, rinchiuso nel braccio dei prigionieri politici.

Patrick Zaki potrebbe uscire dal carcere oggi

AGGIORNAMENTO – Secondo quanto si apprende in questi minuti, Patrick Zaki potrebbe uscire dal carcere già nella giornata di oggi. L’annuncio è stato accolto con grida di gioia da parte dei famigliari e dagli amici di Zaki; lo studente non è stato però assolto e la prossima udienza si terrà il 1 febbraio prossimo. “È un passo avanti enorme” ha scritto Riccardo Noury di Amnesty su Twitter.

Patrick Zaki sarà scarcerato

A rilanciare la notizia è Ansa, presente al tribunale di Mansoura. La decisione è arrivata in questi minuti a margine della sospensione dell’udienza di oggi dopo appena quattro minuti. Come riferito in diretta da SkyTg 24, uno dei legali di Zaki avrebbe reso noto, parlando ai cronisti, hanno riferito che il giudice avrebbe firmato per la scarcerazione, non si sa se lo studente sarà liberato già oggi o nei prossimi giorni.

Patrick Zaki quindi torna in libertà dopo 650 giorni di carcere, ma non è ancora stato assolto dalle accuse che gli erano state rivolte.

Chi è Patrick Zaki, lo studente in carcere da quasi due anni

Patrick Zaki è uno studente universitario di origini egiziane che da quasi due anni si trova rinchiuso nel carcere di Mansoura in Egitto con diversi capi d’accusa. Zaki era stato arrestato il 7 febbraio 2020, stava tornando dalla famiglia per una breve vacanza. Da allora per il giovane è iniziato un lungo calvario già sperimentato da diversi oppositori politici al regime di Al Sisi e, in parte, anche da Giulio Regeni. Zaki è stato torturato ed interrogato per diverse ore, poi è stato rinchiuso in carcere.

Prima detenuto a Talkha, poi trasferito nel carcere di Mansoura, ciclicamente viene fissata l’udienza che potrebbe scagionarlo e puntualmente lui resta in carcere, fino ad oggi. Su Zaki pendono ancora accuse di: minaccia alla sicurezza nazionale, incitamento alle proteste illegali, sovversione, diffusione di notizie, propaganda e terrorismo, in parte a causa di alcuni post pubblicati su Facebook e in parte perché, gli studi di genere fatti in Italia, sarebbero da ricondurre sempre all’incitamento contro il governo

Le pubblicazioni contestate a Zaki riguardavano la condizione degli egiziani copti (quindi cristiani) vittime di vessazioni e crimini.

Ultimo Aggiornamento: 07/12/2021 16:16