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Natale in zona gialla: quali sono le regioni che rischiano il passaggio di colore nelle feste

Pubblicato: 10/12/2021 08:48

Mentre gli occhi restano puntati sulla variante Omicron e il numero dei contagi, si comincia a pensare sempre più attentamente a quale sarà la situazione nelle feste natalizie. Sono sei le Regioni e le province autonome i cui numeri fanno pensare a un Natale in zona gialla: come sempre attenzione all’occupazione degli ospedali e quindi ai parametri che prevedono il passaggio da bianco a giallo: incidenza dei contagi ogni 100 mila abitanti e la percentuale di posti letto occupati da pazienti positivi al Covid, nelle terapie intensive deve superare il 10% e l’occupazione dei posti letto di area medica il +15%.

Quali sono le regioni a rischio zona gialla a Natale

Al momento la mamma italiana restituisce una situazione in cui due regioni sono già gialle: si tratta del Friuli Venezia Giulia e della Provincia di Bolzano. La situazione nella prima regione fa pensare anche al rischio di passaggio alla zona arancione: al momento l’occupazione degli ospedali si trova al 15% per quanto riguarda le intensive e al 23% quella dei ricoveri ordinari.

E allora quali sono le regioni a rischio zona gialla a Natale? La Provincia di Trento vede al momento le sue intensive occupate al 17%, restano nella soglia i ricoveri ordinari che sono al 12%. Il Veneto, al 12% di intensive, 11% ricoveri ordinari; e poi le Marche, la Liguria e il Lazio. Anche la situazione della Calabria potrebbe tradursi in un rischio zona gialla in tempo per Natale visto il 17% di ricoveri ordinari e le intensive al 9%.

Ecdc fotografa la situazione in Europa

C’è una nuova aggiornata mappa Ecdc (Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie) che fotografa la situazione dei contagi da Covid in Europa. Rispetto alla scorsa settimana, cala il numero delle regioni italiane che si trovano in giallo (rischio medio): Umbria, Puglia, Molise, Sicilia e Sardegna sono gialle; Valle d’Aosta, Alto Adige, Veneto e Friuli-Venezia Giulia in rosso scuro, la fascia di rischio massimo, mentre tutte le altre si trovano in zona rossa. A guardare attentamente la mappa, comunque, la situazione italiana resta la migliore in Europa, come la scorsa settimana.