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Scuola, cosa sta succedendo alla riforma per il reclutamento dei docenti: le ultime novità

Pubblicato: 10/12/2021 11:16

Si è ancora in attesa di una riforma relativa al reclutamento dei docenti, che dovrebbe ridisegnare il percorso necessario per diventare insegnanti. Mentre sembra sfumare l’ipotesi di un Decreto scuola di fine anno, si rafforza invece quella per un Decreto nei primi mesi del 2022.

Scuola, i primi dettagli sulla riforma del reclutamento insegnanti

La riforma per il reclutamento degli insegnanti si dovrebbe inserire nel contesto del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Le tempistiche non sono certe e, a poche settimane dalla fine del 2021, sembra sempre più plausibile l’ipotesi di un Decreto Scuola ad hoc, che possa delineare al suo interno la riforma del reclutamento. Al momento, la linea del Governo in relazione alla riforma sembra ferma su alcuni punti:

  • Riconoscere l’abilitazione e l’accesso ai concorsi a chi può far valere 60 crediti universitari, di cui 24 CFU di tirocinio formativo;
  • Consentire agli studenti universitari la scelta di esami utili per conseguire i 60 CFU nel settore pedagogico e ottenere così una laurea abilitante;
  • Rivedere le modalità di concorso, predisponendo 1 prova scritta che dovrebbe consistere in un test a risposta multipla;
  • Mantenere l’anno di prova, successivo al superamento del concorso, per ottenere la conferma del posto.

Per quanto riguarda i docenti precari, il Sole24Ore aveva riportato l’ipotesi di uno sconto di crediti per i supplenti con servizio alle spalle: per loro potrebbero essere previsti 36 CFU, dunque l’eliminazione del tirocinio.

Scuola, cosa succederà alla riforma per il reclutamento docenti

La riforma del reclutamento era stata anticipata in data 9 novembre 2021 dai Ministri dell’Istruzione e dell’Università Patrizio Bianchi e Maria Cristina Messa e ne era stata ipotizzata l’approvazione insieme alla Legge di Bilancio 2022. Il Governo, in base ai dettagli finora confermati, sembra dunque intenzionato a introdurre il sistema delle lauree abilitanti anche nel mondo della scuola e non solo per le professioni sanitarie. Sarebbe mantenuta anche la linea della semplificazione dei concorsi voluta dal Ministro della Pubblica Amministrazione Renato Brunetta. Infine, per il capitolo scuola, dovrebbero essere impiegate gran parte delle risorse del Pnrr.

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