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Buone notizie! Pensioni in aumento per tutti dal 2022 e ridotta la tassa sul reddito per la fascia medio-alta.

Pubblicato: 14/12/2021 17:58

Il 2022 porterà alcune novità sicuramente gradite ai pensionati italiani. Si prospetta infatti l’arrivo di aumenti legati alla perequazione, ovvero la rivalutazione dell’ammontare delle pensioni proporzionale all’inflazione. Non tutti riceveranno però la stessa cifra: l’ammontare dell’aumento dipende infatti da quanto ognuno percepisce ogni mese dall’Inps.

La notizia è stata data da Pasquale Tridico, Presidente di Inps, negli studi di Unomattina su Rai1: l’aumento dell’inflazione nel 2021 porterà qualche euro in più nelle tasche dei pensionati.

Pensioni: chi percepirà le cifre più alte

Ciò che lo permetterà è la perequazione, ovvero la rivalutazione della pensione in proporzione all’inflazione. L’aumento applicato sulla pensione dipende dall’ammontare di partenza: sarà minore sulle pensioni minime e maggiore, in proporzione, sulle pensioni a cifre più alte (l’aliquota è stata calcolata intorno all’1,7%).

A seconda dell’importo le pensioni sono infatti così suddivise:

  • Importi fino a 4 volte la pensione minima (che corrisponde a 515,58 euro):
  • Importi compresi tra 4 e 5 volte la pensione minima;
  • Importi che sono oltre 5 volte la pensione minima.

Perequazione: 13 euro in più su una pensione da 1000 euro

Partendo dalle pensioni più basse -quelle appartenenti alla prima categoria- che avranno una perequazione rispetto all’inflazione del 100%, si arriva a quelle più alte che invece avranno un perequazione equivalente al 75% dell’inflazione. Ciò significa che chi gode di una pensione intorno ai 1000 euro (lordi) percepirà circa 13 euro in più al mese, mentre chi riceve circa 4000 euro (lordi) di pensione riceverà circa 38 euro al mese in più.

Le cifre corrispondenti a ogni fascia pensionistica sono state calcolate e pubblicate dal sindacato Snals Verona.

Riforma Irpef: risparmi per i redditi medio alti

Un’altra buona notizia arriva con la riforma dell’Irpef – l’imposta diretta sul reddito delle persone fisiche. Con le nuove aliquote, che saranno 4 e non 5, vi sarà una minore tassazione per i redditi medio-alti: se prima chi guadagna tra 15.000 a 20mila euro annuali, ad esempio, avrà un Irpef del 35% anziché del 38%. Non cambia la situazione per chi guadagna fino a 15mila euro (in quel caso l’Irpef rimane al 25%).