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Uccide la moglie, poi va al bar: il risultato dell’autopsia sul corpo di Natalia, morta in casa a Gradara

Pubblicato: 29/12/2021 11:16

Emergono terribili risposte dai primi esiti dell’autopsia condotta sul corpo di Natalia Kyrychok, la 61enne uccisa in casa a Fanano di Gradara (Pesaro e Urbino) per il cui omicidio è stato arrestato il marito 80enne, Vito Cangini. L’uomo, stando alla ricostruzione finora effettuata, dopo il delitto sarebbe andato al bar e avrebbe bevuto in diversi locali della zona prima di essere fermato. Dall’esame post mortem l’agghiacciante fotografia del massacro.

Uccide la moglie, poi va al bar: la morte di Natalia, uccisa in casa a Gradara

È un disegno atroce che si ricompone passo dopo passo, dettaglio dopo dettaglio, quello che ricostruisce la morte di Natalia Kyrychok, 61enne da oltre 20 anni residente in Italia e da 17 sposata con l’uomo oggi accusato di essere il suo assassino, il marito Vito Cangini. Un orrore che si sommerebbe così alla lunga scia di sangue dei femminicidi, delitti consumati spesso tra le mura domestiche per mano di un compagno o di un coniuge.

La donna sarebbe stata uccisa nella notte tra Natale e Santo Stefano scorsi all’interno della sua abitazione a Fanano di Gradara e dall’autopsia, riferiscono Il Corriere Adriatico e Il Resto del Carlino, sarebbero emersi alcuni elementi chiave per ricalcare la dinamica dei fatti. A lanciare l’allarme sull’assenza della donna sarebbe stato il titolare del ristorante in cui era impegnata come cameriera. Non vedendola arrivare sul posto di lavoro, avrebbe chiamato i carabinieri che, recatisi presso l’abitazione della coppia, avrebbero fatto la terribile scoperta. Cangini, secondo quanto riferito dall’Ansa, avrebbe reso una confessione poco dopo. Il corpo della moglie sarebbe stato trovato a terra in camera da letto.

L’esito dell’autopsia sul corpo della donna uccisa in casa a Gradara

In sede di autopsia, sul corpo della 61enne sarebbero state evidenziate almeno 7 coltellate, una delle quali, al cuore, si sarebbe rivelata fatale. La donna avrebbe cercato di difendersi – come dimostrerebbe una ferita localizzata a carico di una mano – e sarebbe stata colpita anche alla schiena e ad una gamba. Nel disperato tentativo di scampare al suo aggressore, la vittima avrebbe afferrato la lama del coltello. Un gesto che si sarebbe rivelato vano.

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