In questi giorni impazza la polemica per quanto riguarda uno dei punti più spinosi delle regole previste per contrastare l’avanzata del virus Covid-19, lo smart working. Lo strumento, che si è rivelato fondamentale per i primi mesi, ad oggi è ritenuto più un ostacolo allo svolgimento del lavoro che una sua garanzia, motivo per cui a lungo si è dibattuto sulla necessità di utilizzarlo solo in caso di estrema necessità.
Dal momento però che il numero di positivi nel paese sono di nuovo in crescita, il Consiglio dei ministri – che si è tenuto proprio ieri – ha dovuto fare di nuovo il punto della situazione su temi delicati come istruzione, lavoro e Green Pass. Tra le novità annunciate infatti, e contenute nel nuovo DPCM – si parla infatti sia del ritorno allo smart working quanto dell’obbligo vaccinale per alcune categorie di lavoratori.
Smart Working: i temi trattati in Cdm
Sul tema lavoro è intervenuto Renato Brunetta, che nei mesi precedenti si è sempre detto contrario allo sfruttamento dello smart working. Data l’emergenza in cui ci troviamo al momento, però, lo stesso ministro si è detto favorevole ad una decisione straordinaria, nel tentativo di fermare la curva dei contagi. Le sue parole, pronunciate al termine del Consiglio dei ministri, sono state riportate da più fonti e confermano l’utilizzo massimo del lavoro a distanza: “Abbiamo preso una decisione straordinaria. Mondo del lavoro pubblico e mondo del lavoro privato adotteranno tutti gli schemi di lavoro agile, di lavoro a distanza, già presenti all’interno delle loro regolazioni contrattuali e normative” afferma Renato Brunetta ai microfoni dei giornalisti.
Smart Working e privati
Il ministro ha poi continuato parlando anche di cosa accadrà in concreto nelle prossime settimane: “Il privato utilizzerà il massimo della flessibilità per garantire sicurezza e servizi e per abbassare la curva del contagio. La stessa cosa farà il lavoro pubblico. La circolare, firmata da me e dal ministro Orlando, è immediatamente in vigore per mettere insieme il massimo di efficienza dei servizi alle famiglie e alle imprese con il massimo della sicurezza, e con il contributo a controllare l’evoluzione della curva pandemica“.Dopo le numerose polemiche tra pubblica amministrazione e privati sul tema, sembra insomma che l’unica soluzione valida al momento fosse ricorrere nuovamente allo strumento per il lavoro a distanza, nonostante anche le ritrosie degli stessi ministri negli ultimi mesi. Durante il consiglio, ad ogni modo, sono emersi anche ulteriori dettagli che riguardano i lavoratori e in particolare anche l’obbligo vaccinale per gli over 50 e il tanto discusso Super Green Pass.