Vai al contenuto

David Sassoli “morto dopo la terza dose”: polemica dopo il tweet sul Presidente del Parlamento Europeo

Pubblicato: 13/01/2022 22:33

Non si placano le polemiche che hanno fatto seguito alla morte di David Sassoli, Presidente del Parlamento Europeo scomparso nella giornata di martedì 11 gennaio. Sono stati molti – troppi – i commenti soprattuto da parte di no vax che hanno addirittura esultato per la sua morte e insinuato che la stessa potesse essere dovuta al vaccino anti Covid-19. Hanno fatto discutere anche le parole di un docente della facoltà di Giurisprudenza di Genova, che dopo il clamore ha voluto replicare e chiarire la sua dichiarazione.

Polemiche sulla morte di David Sassoli: “Nessuna correlazione?”, scoppia il caso

Come denunciato nelle scorse ore, i tremendi commenti sulla morte di David Sassoli non hanno lasciato indifferenti le persone che erano vicine all’ex Presidente del Parlamento Europeo. Come malcostume in epoca di pandemia da Covid-19, subito la sua dipartita è stata collegata a presunti effetti collaterali del vaccino: un sistema ormai collaudato della propaganda no vax, duramente attaccati anche dall’amico e giornalista David Caretta: “Sassoli dieci anni fa aveva subito un trapianto di midollo a seguito di un mieloma, tumore delle plasmacellule. Che un dio, se c’è, non vi perdoni”.

La risposta di Caretta è valida anche per il tweet di Paolo Becchi, professore di bioetica giuridica e filosofia pratica all’università di Genova. Dal suo profilo Twitter, Becchi ha condiviso queste parole: “Rispetto per la morte di David Sassoli. Ma è morto in seguito alla terza dose? Non c’è nessuna correlazione? Non rendete pubblica neppure l’autopsia? O non la fate neppure? Costringete la gente a vaccinarsi e a morire. State costruendo una tirannia sanitaria mai esistita prima“.

La replica del professor Becchi dopo il tweet su David Sassoli

Anche in questo caso, la speculazione lanciata sulla morte di David Sassoli lascia comodamente agli altri l’onere di dimostrare che non esista la supposta correlazione. Un meccanismo dialettico tipico della propaganda contraria alla cosiddetta “tirannia sanitaria“: si lancia l’accusa e l’assenza di prove contrarie diventerebbe essa stessa una conferma. Questo sembra filtrare dalle parole di Becchi, dal quale l’università di Genova ha voluto prendere subito le distanze: “Si tratta di opinioni strettamente personali e non condivise dall’Istituzione“.

Il diretto interessato è tornato sulle dichiarazioni sulla scomparsa di Sassoli, replicando così a Adnkronos: “Non ho inteso in alcun modo offendere la memoria del presidente del Parlamento europeo, onorevole David Sassoli – ha detto – come emerge chiaramente dalle mie dichiarazioni critiche non nei confronti del compianto Presidente del Parlamento europeo, ma di un sistema di gestione sanitaria che non condivido e che nell’esercizio della mia libertà di espressione, costituzionalmente garantita, fermamente contesto“. Becchi sottolinea poi di aver stimato, pur nella diversità di posizioni, “la qualità e l’impegno di David Sassoli“.

Europarlamentare esulta per la morte di Sassoli: “Finalmente se ne è andato”

Solo ieri avevano fatto ancora più clamore le parole, filtrate da una chat whatsapp, di un europarlamentare che ha esultato per la morte di David Sassoli. “Finalmente questo bast**do se n’è andato” avrebbe scritto Nicolaus Fest di Alternative fuer Deutschland, rincarando poi la dose su Facebook. Sul social non si è scusato ma ha giustificato quella frase accusando Sassoli di non essere stato imparziale nel suo operato. Durissime le reazioni contro Fest, anche da parte di esponenti italiani del suo stesso gruppo del parlamento europeo: “Le frasi di esultazione […] sono una vergogna, un insulto alla memorria del presidente del Parlamento europeo e un’offesa al nostro Paese” ha detto la vicepresidente della commissione Esteri del Senato e vicecapogruppo Laura Garavini da Adnkronos.