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Caffè a 1,50 euro al bar: scoppia la polemica per il “caro-colazione”, segnalati aumenti in tutta Italia

Pubblicato: 15/01/2022 11:46

Aria di polemica per il possibile rincaro del caffè al bar, amatissimo e irrinunciabile per milioni di italiani. A pesare sarebbero soprattutto i costi dell’aumento dell’energia, che costringerebbero titolari di bar e attività di ristorazione a ritoccare verso l’alto il caffè: scoppia quindi il caso “caro-colazione”, che riguarderebbe anche l’immancabile cornetto abbinato.

Caro-colazione e caffè a 1,50 euro al bar: la denuncia di Assoutenti

Italiani sul piede di guerra: sembra di essere tornati ai tempi del caso dei sacchetti di plastica al supermercato, ma in questa volta il rincaro tocca un bene ancora più irrinunciabile, ovvero il caffè al bar. L’Assoutenti, Associazione Nazionale Utenti Servizi Pubblici, ha infatti segnalato aumenti nel prezzo del caffè, del cappuccino e anche dei cornetti in attività sparse per tutta Italia. Scoppia quindi il caso “caro-colazione”, dopo i rincari già segnalati per altri beni di prima necessità come pasta e pane. Le quotazioni del caffè, secondo i dati riportati anche da Ansa, sarebbero aumentate dell’81%, quelle del latte del 60%, zucchero e cacao del 30%. Questo comporta un aumento nei costi per le materie prime er gli esercenti e di conseguenza un rincaro dei prezzi.

Nello specifico, il caffè starebbe arrivando a costare anche 1,50 euro a tazzina nei bar, un rincaro del 37,6% e una soglia psicologica che farà molto discutere: in molte parti d’Italia è già ritenuto “scandaloso” che il caffè al banco abbia superato l’euro di prezzo.

Dietro all’aumento del caffè al bar c’è il caro energia

Come segnalato, i problema non sarebbe solo nell’aumento delle materie prime, ma anche quello molto discusso e attenzionato dell’energia. Da tempo sono stati annunciati rincari nelle bollette di luce e gas, sulle quali Arera e Governo stanno provando a intervenire quantomeno per aiutare le famiglie in difficoltà. Per farlo però occorrerebbe uno scostamento di bilancio che il Governo Draghi non sarebbe intenzionato a fare, al momento.

Così, l’aumento di luce e gas si ripercuote anche sul rito del caffè al bar. Assoutenti denuncia anche il fatto che se l’aumento dell’inflazione dovesse mantenersi sopra il 3% per il prossimo metà anno, tutto ciò si tradurrebbe in un calo complessivo della spesa di 100 miliardi di euro, una contrazione di quasi 4mila euro a famiglia. Un grave danno per il Pil nazionale, che più che mai ora ha bisogno di un riciclo economico fluido e costante.