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Francesca Barra confessa a Domenica In: “Ho avuto due figli positivi in casa”. Il racconto della giornalista

Pubblicato: 16/01/2022 14:47

A Domenica In Francesca Barra rivela, in video-collegamento con Mara Venier, di aver dovuto sottoporsi alla quarantena a causa della positività di due figli. La giornalista ha raccontato la sua situazione di profondo disagio, tra sanificazione della stanza ed isolamento dei membri della famiglia. Ed esprime titubanze sulle modalità con cui sono state gestite differenti problematiche, dalla didattica a distanza allo smart-working.

Francesca Barra e i figli positivi al Covid-19: il racconto della giornalista

La pandemia da Covid-19 ha colpito anche la famiglia di Francesca Barra, che si è ritrovata a fare i conti con la positività di due suoi figli. La conduttrice e giornalista, in video-collegamento oggi pomeriggio con Domenica In, ha spiegato come la sua famiglia abbia dovuto far fronte al contagio che ha colpito i figli. La sua famiglia ha dovuto sottoporsi alla quarantena per un lungo periodo e ha dovuto affrontare le consuete problematiche: dalla sanificazione delle stanze all’isolamento dei contagiati.

La giornalista a breve diventerà mamma del suo quarto figlio, il primo in coppia con il marito Claudio Santamaria, ha palesato preoccupazione: “Io fra poco diventerò mamma di una bimba, il mio quarto figlio, e naturalmente sto vivendo con grande preoccupazione questo momento. Anche perché ho avuto due figli positivi in casa, che ho dovuto separare dall’altra mia figlia che ha 5 anni. Prima avevo in isolamento un figlio adolescente e vaccinato, poi la bambina di 8 anni in isolamento. Ma capirai che avere una bambina in isolamento è quasi impossibile, a livello pratico e psicologico. Ma allo stesso tempo mi avevano detto: ‘Devi stare molto attenta, pur vaccinata’“.

Francesca Barra critica su DAD e smart-working

Francesca Barra ammette di aver dovuto far fronte ad una lunga serie di problematiche, che coinvolgono comunque buona parte delle famiglie: “Ci sono una serie di problematiche: emotive, pratiche, burocratiche. Mi sono messa una tuta, sdrammatizzando con le mie figlie che l’hanno presa come un gioco, sono andata a pulire la mia camera, facevo uscire mia figlia in corridoio con la mascherina. È un mese che tra quarantene i miei figli sono a casa“.

La giornalista è piuttosto critica anche sulla cosiddetta DAD, la didattica a distanza cui i figli hanno dovuto sottoporsi in questo periodo di quarantena: “È un discorso complicato. Ci chiedono di dividerci in tifoserie: a favore o contrari. Non è così semplice, potevamo arrivarci in maniera diversa“. Il suo giudizio è critico anche sullo smart-working e tutte le complicazioni che ne derivan0: “Lo smart-working non è una vacanza, bisogna essere concentrati quando si lavora e non tutte le famiglie hanno tanti supporti tecnologici“.