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Energia elettrica dalle onde del mare: al via i test sul progetto tutto italiano. In cosa consiste

Pubblicato: 19/01/2022 20:26

Nella corsa alle energie rinnovabili anche il mare avrà il suo ruolo: Enea e Politecnico di Torino hanno perfezionato il dispositivo che permette di convertire le onde marine in energia elettrica. Il Pewec, acronimo inglese di Pendulum Wave Energy Converter, è giunto così alla versione “2.0” e potrebbe rappresentare un’alternativa interessante per quelle piccole e medie isole del Mediterraneo che non sono ancora autosufficienti dal punto di vista energetico.

Il dispositivo per trasformare le onde in energia elettrica

Il Pewec è un dispositivo galleggiante dotato di uno scafo semicircolare, al cui interno trova posto un pendolo in grado di muoversi in risonanza con il movimento delle onde. Attraverso un generatore, il pendolo traduce poi l’energia cinetica delle onde in energia elettrica. Questa idea apparentemente semplice ha però richiesto uno sforzo tecnologico notevole e un gran numero di test per diventare realtà.

Il prototipo della versione 2.0 di questo sistema, in scala 1:25, è stato testato presso la Vasca Navale dell’Università Federico II di Napoli. L’obiettivo era di studiare la risposta dello scafo e degli ormeggi alle onde estreme, ricreate artificialmente nel bacino. La ricerca ha evidenziato un’ottima capacità di tenuta strutturale e di produzione elettrica, anche in condizioni paragonabili a quelle che talvolta il dispositivo dovrà affrontare in mare aperto.

Il Pewec 2.0 presenta alcune migliorie tecnologiche rispetto alla versione precedente – spiega in una nota Gianmaria Sannino, responsabile del Laboratorio Enea di Modellistica Climatica e Impatti – Questo tipo di prove sono fondamentali per valutare le prestazioni e la resistenza dei convertitori anche in situazioni critiche di onde da tempesta”.

Energia elettrica a costi più bassi per le isole del Mediterraneo

Enea e Politecnico di Torino lavoreranno ora al progetto in scala 1:1, che verrà installato lungo le coste del Mediterraneo ritenute più adatte, come la costa occidentale della Sardegna e il Canale di Sicilia. Il prodotto definitivo, con una potenza nominale di 525kW, dovrebbe essere lungo circa 15 metri e largo 23, per un peso complessivo di oltre 1.000 tonnellate.

Secondo i ricercatori, il Pewec installato in serie potrebbe soddisfare il fabbisogno energetico di isole medio-piccole, che oggi non sono autosufficienti o che dipendono interamente dai combustibili fossili. Anche gli impianti industriali, come quelli legati all’acquacoltura, potrebbero beneficiare di un’energia più pulita ed erogata a costi più bassi.

Una decina di questi dispositivi potrebbero produrre energia elettrica per un paese di 3mila abitanti – conclude Gianmaria Sannino – contribuendo in modo significativo a contrastare i fenomeni di inquinamento e di erosione attraverso la riduzione dell’energia delle onde che si infrangono sulla costa, senza impattare in maniera significativa su flora e fauna marine”.

Ultimo Aggiornamento: 20/01/2022 11:17