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Pupo rivela di essere nella lista nera dei criminali in Ucraina: “Se mi presento alla frontiera, mi arrestano”

Pubblicato: 26/01/2022 12:30

Un’assurda vicenda ha di recente coinvolto Enzo Ghinazzi, in arte Pupo, che ha rivelato di essere finito nella lista nera dei criminali in Ucraina. Il cantante, a causa della sua partecipazione al Festival russo della canzone di guerra – che si tiene a Jalta, in Crimea – ora sarebbe ospite non gradito per il governo ucraino e rischia di essere arrestato se dovesse presentarsi anche solo alla frontiera con il paese.

Pupo finisce nel mirino del governo di Kiev: “Io comunque non mi fermerò”

Pupo ha di recente rilasciato un un’intervista per QN, rivelando di essere finito nel mirino del governo di Kiev: “Il ministero degli Esteri italiano mi ha recentemente ed ufficialmente informato che il governo dell’Ucraina mi ha inserito nella lista nera, quella degli indesiderati, dei ‘criminali’ – rivela al giornalista – in pratica, se mi presento alla loro frontiera, rischio di essere arrestato“.

Una situazione molto complicata, che è iniziata a causa della sua partecipazione lo scorso anno ad una manifestazione musicale russa: “L’anno scorso, ho partecipato al Festival russo della canzone di guerra a Jalta, in Crimea – ha successivamente spiegato Ghinazzi – Io comunque non mi fermerò” aggiunge poi, sottolineando anche che continuerà a portare le sue canzoni, che ha definito innocue, ovunque ci sarà libertà di espressione: “Il prossimo aprile, tornerò di nuovo in Crimea. Lo farò con convinzione e senza nessun timore“.

Liste di proscrizione del governo ucraino: gli altri artisti indesiderati a Kiev

Enzo Ghinazzi comunque non è certo il primo artista a finire nelle liste di proscrizione del governo ucraino; altri artisti italiani sono infatti oggi indesiderati a Kiev. Tra i nomi più celebri troviamo anche Toto Cutugno, che nel 2019 è stato descritto da un gruppo di deputati ucraini come “un agente di sostegno della guerra russa in Ucraina” – stando alle parole riportate da diversi giornali che all’epoca si sono occupati della vicenda.

Nello stesso periodo è successo anche ad Al Bano Carrisi, definito dallo stesso governo “Una minaccia per la sicurezza nazionale“. Successivamente però è stato annunciato che il cantante sarebbe stato rimosso dalla black list in questione; ad annunciarlo è stato il legale di Carrisi, Cristiano Magaletti, che ha dichiarato: “Tutto chiarito col nuovo Governo Ucraino“.