Vai al contenuto

Il monologo di Maria Chiara Giannetta co-conduttrice del Festival: i “guardiani” di Blanca a Sanremo 2022

Pubblicato: 05/02/2022 01:02

Maria Chiara Giannetta, co-conduttrice della quarta serata del Festival di Sanremo dedicata a cover e duetti, ha conquistato il pubblico con la sua simpatia, bravura e genuinità. L’attrice protagonista di Blanca ha incantato il pubblico dell’Ariston raccontando il retroscena più importante legato alla fiction di successo Rai.

Il monologo toccante ha coinvolto il pubblico dell’Ariston che si è commosso.

Il monologo di Maria Chiara Giannetta a Sanremo 2022

Prima di tutto dovevo diventare Blanca, una ragazza che ha perso la vista a 13 anni, così ho passato tanti momenti da sola in casa al buio. Vorrei chiedere a voi di chiudere gli occhi e ascoltare. E quando dico ascoltare non intendo solo con le vostre orecchie, ma con tutti i vostri sensi. Ascoltare i vostri battiti, sentire il vostro respiro, annusare i vostri sapori”, inizia così Maria Chiara Giannetta coinvolgendo il pubblico in sala e il conduttore.

Quando ho iniziato questa avventura sono stata affiancata da quella che io ho chiamato i miei guardiani, che sono ciechi”.

Maria Chiara Giannetta presenta i suoi guardiani: chi sono

A quel punto, sul palco sono comparse cinque persone, l’attrice si è avvicinata a loro presentandoli uno per uno: “Michela è la prima persona che ho contattato, che mi ha mandato dei video in cui faceva tutte le attività in casa. Ho scoperto che Michela vive con un tempo dettato solo da lei, gestisce il suo tempo a suo piacimento. Non corre, non ha fretta. Grazie a lei ho scoperto che quando voglio mi posso fermare”.

E ancora: “Marco e Sara li ho conosciuti nei teatri di posa. Loro si muovevano con attenzione nonostante scale, scatoloni e non avevano difficoltà a chiedermi di aiutarli. E quante volte io per orgoglio non ho mai chiesto aiuto. Che stupida“.

Infine: “Maria è stata una valanga. Si presenta questa donna, piccoletta, sempre sui tacchi. Maria odiava che le dicessero cosa non potesse fare. A 19 anni contro tutto e tutti, sale su un treno per Roma, senza cane e senza bastone. È il 1996, Maria partecipa ai Giochi paralimpici ad Atlanta, è nella finale dei 100 metri e trema. Mi sembra assurdo che questa donna possa avere paura. Eppure, quando sente lo sparo, Maria non parte. Il giorno dopo corre i 400 metri, arrivando terza e prendendo nella sua carriera 3 bronzi e 2 argenti. Grazie Maria“.

E poi c’è Veronica che non è potuta venire, lei è stata fondamentale per la mia conoscenza dei cani guida ed è una campionessa di scherma. Lei e il suo cane guida sono un’unica entità. Ho visto come Ulma protegge Veronica. Grazie Veronica“.

Blanca è tutti loro, Blanca è l’incaponirsi di tutti loro, è il salto nel vuoto di Maria, la simpatia di Veronica. E io ho imparato che è bello andare oltre ciò che si vede. Andare oltre i miei disagi, i miei imbarazzi, le mie paure“.

Continua a leggere su TheSocialPost.it

Ultimo Aggiornamento: 05/02/2022 01:03

Hai scelto di non accettare i cookie

Tuttavia, la pubblicità mirata è un modo per sostenere il lavoro della nostra redazione, che si impegna a fornirvi ogni giorno informazioni di qualità. Accettando i cookie, sarai in grado di accedere ai contenuti e alle funzioni gratuite offerte dal nostro sito.

oppure