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Piero Pelù compie 60 anni oggi: tutte le canzoni con i Litfiba e da solista che lo hanno portato al successo

Pubblicato: 10/02/2022 11:34

Compie 60 anni uno dei pilastri della musica rock italiana, il cantautore Piero Pelù. L’ex frontman dei Litfiba, nei decenni, è entrato di diritto nella storia del cantautorato italiano con alcuni dei pezzi più famosi e spesso anche più acclamati dalla critica, da Fata Morgana, a Regina di cuori, fino ad Amore Immaginato.

Piero Pelù, l’esordio con i Litfiba e i primi successi

Da quando nel 1980 -insieme a Gianni Maroccolo, Federico Renzulli, Antonio Aiazzi e Francesco Calamai- ha fondato i Litfiba, il suo successo come cantautore non ha fatto che crescere. Per ripercorrere il successo del gruppo non si può prescindere dall’ascolto della “tetralogia degli elementi”, gruppo di 4 album d’esordio che portano il gruppo a vendere quasi due milioni di copie. Il primo vero successo di massa sarà però Infinito, nel 1999.

Litfiba, fine della collaborazione e successi internazionali

 È del 1997 un altro grandissimo successo ovvero Regina di Cuori, mentre il gruppo comincia a cambiare sound e ad abbracciare l’uso di suoni elettronici. Dal 1999 Piero Pelù lascia il gruppo e diventa solista: è il periodo di Toro Loco e Io ci sarò. Uno degli ultimi successi con il gruppo è invece Il mio corpo che cambia, altra canzone iconica dei Litfiba. Nel 2002 arriva la collaborazione con la cantante Anggun con Amore immaginato, che lo lancia definitivamente sulla scena musicale internazionale.

Nel 2009 Piero Pelù si ricongiunge ai Litfiba  con una lunghissima tournée e con l’album Stato libero di Litfiba: il gruppo lavorerà ininterrottamente insieme fino al 2013.

I testi di Piero Pelù: tematiche impegnate e scrittura istintiva

I testi di Piero Pelù sono molto spesso impegnati e legati a tematiche politiche e sociali. Sono innumerevoli, negli anni, i grandi successi ispirati a casi di cronaca o tematiche etiche-sociali: tra questi Maria Coraggio, ispirata alla vittima di ‘Ndrangheta Lea Garofalo, e Picnic all’inferno, dedicata a Greta Thunberg. Il cantautore ha comunque spiegato che la sua scrittura non è da definirsi metodica, quanto più istintiva. A Il Corriere della Sera nel 2020 diceva: “Ammiro Vasco e il Liga, il loro modo di pianificare il lavoro in ogni minimo dettaglio, compresa la scrittura. Se vuoi essere nazionalpopolare devi pagare un prezzo. Il mio modo di scrivere invece è ancora legato all’istinto, al bambino che ho dentro: Peter Pan, o meglio Peter Punk. Ho degli impeti pazzeschi, poi magari sto fermo per mesi”. Ha però più volte spiegato come il ruolo dell’artista sia quello di mettere in discussione: “Un artista deve essere sempre critico, sempre contro il potere. Ribelle, rivoluzionario, anarchico. Io sono di sinistra, ma detesto tutte le dittature, anche quelle rosse”.