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Vittima di insulti e minacce sul web: arriva una sentenza storica contro i leoni da tastiera

Pubblicato: 16/02/2022 16:07

La sentenza ha luogo in Germania, dove Renate Künast, leader dei Grünen, un partito politico tedesco, è stato vittima di cyberbullismo, sui social sono iniziati gli insulti e le minacce da parte dei cosiddetti “leoni da tastiera”, in particolare su Facebook.

I leoni da tastiera finiscono in tribunale

I leoni da tastiera che hanno insultato e minacciato per mesi il leader politico Renate Künast, Membro del Bundestag e leader del partito dell’ Alleanza 90/I Verdi (in tedesco “Grünen”), sono stati denunciati alle autorità competenti dalla vittima e la storia finisce in tribunale con le accuse di diffamazione e minaccia.

La vittima, il politico Renate Künast, avrebbe individuato almeno 22 commenti offensivi su Facebook. Ha quindi chiesto alla società, attraverso la causa, di fornire i dati degli autori in modo che potesse denunciarli in maniera diretta.

A Berlino, due tribunali hanno ritenuto offensivi solo 12 dei 22 commenti e anzi, hanno ribadito l’importanza di sopportare e quindi tollerare “anche eccessive critiche”. Nella sentenza finale, la Corte Costituzionale ha ritenuto tutti e 22 i commenti, offensivi. I giudici hanno affermato che: “i tribunali di Berlino non sono riusciti a trovare il giusto equilibrio tra libertà di parola e diritti alla privacy, come richiesto dalla costituzione”, riporta il giornale “Reputation Manager”

La conseguenza del processo è che saranno rivelate le identità di tutti i responsabili di questi atti intollerabili. Fine quindi dei giochi per i vigliacchi che si divertono ad insultare dietro un pc le persone. A finire nel mirino del tribunale tedesco però è anche la piattaforma social “Facebook”, alla quale è stato imposto l’obbligo di divulgare i dati degli utenti coinvolti nella vicenda.

Chi sono i leoni da tastiera e cosa dice la legge

L’espressione, dai connotati fortemente dispregiativi, deriva dal gergo dei social media. Essa si utilizza spesso per identificare tutti quei soggetti che senza apparenti motivi, oppure spinti da un odio il più delle volte immotivato, si divertono ad insultare senza freni persone per lo più popolari, ma anche cittadini normali. I soggetti che compiono questi atti meschini e ingiustificati, lo fanno per la maggior parte delle volte in maniera completamente anonima. Spesso di sente parlare anche di cyberbullismo, i due fenomeni sono paralleli, in quanto quest’ultimo consta nell’ effettuare bullismo attraverso mezzi telematici. le piattaforme possono essere i social network oppure le più note app di messaggistica istantanea.

A seconda della gravità della situazione, gli insulti possono constatare nel reato di diffamazione, stalking, incitazione all’odio, molestia e minaccia. Il paese che per primo ha tutelato le vittime dei “leoni da tastiera” è stata appunto la Germania. Il paese nel 2017 ha emanato una legge a contrasto delle utenze aggressive in rete. A far da garante del rispetto della persona, devono essere le piattaforme stesse, attraverso processi di mediazione del linguaggio e attraverso continue indagini interne. Le sanzioni sono previste sia per i “leoni da tastiera” che per le piattaforme che non eseguono un’adeguata rimozione dei contenuti offensivi.