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Liliana Resinovich: la rivelazione del fratello su un episodio avvenuto alcuni mesi prima della scomparsa

Pubblicato: 17/02/2022 11:57

Liliana Resinovich si è tolta la vita o è stata uccisa? L’interrogativo permea le cronache intorno al giallo della 63enne di Trieste scomparsa misteriosamente dalla sua casa il 14 dicembre 2021 e trovata morta il 5 gennaio scorso – il corpo in posizione fetale all’interno di sacchi neri e la testa infilata in due buste chiuse intorno al collo – nel Parco dell’ex ospedale psichiatrico di San Giovanni. Poche ore fa, il fratello, Sergio Resinovich, ha ribadito di non credere allo scenario di un suicidio e ha rivelato un episodio che sarebbe avvenuto alcuni mesi prima della tragedia.

Liliana Resinovich: il “nascondiglio segreto” in casa mostrato al fratello prima della scomparsa

Intervenuto nuovamente ai microfoni di Federica Sciarelli per Chi l’ha visto?, Sergio Resinovich, che recentemente avrebbe depositato in Procura un memoriale indicando gli elementi secondo cui, a suo avviso, la sorella Liliana “Lilly” Resinovich non si sarebbe suicidata, ha raccontato un episodio di potenziale interesse investigativo. Stando alla rivelazione dell’uomo in trasmissione, la 63enne gli avrebbe mostrato qualcosa di importante circa 6 mesi prima della scomparsa del tragico epilogo che ha inondato le cronache.

Liliana Resinovich avrebbe chiamato il fratello per fargli vedere un “nascondiglio segreto” tra le mura della casa triestina in cui viveva con il marito, Sebastiano Visintin. Si tratterebbe di qualcosa di cui anche quest’ultimo sarebbe stato tenuto all’oscuro.

Caso Liliana Resinovich: la rivelazione del fratello

Liliana Resinovich avrebbe mostrato soltanto a suo fratello dove teneva nascosto un documento importante, un “foglietto” che ora non si troverebbe. “Un giorno – ha raccontato Sergio Resinovich a Chi l’ha visto?, accompagnandola a casa, mi chiama e mi fa ‘Vieni qua che ti mostro una cosa’. E mi porta in camera e mi mostra un quadro. Dietro c’è una specie di nascondiglio, non so, e prende un foglietto, c’erano dei codici di accesso alla banca, al Bancomat“.

Nel corso del suo racconto, il fratello della 63enne morta a Trieste ha aggiunto un particolare dai riflessi sinistri. Liliana Resinovich gli avrebbe confidato che si trattava dei suoi codici per accedere al suo conto corrente bancario, incassando la domanda dell’uomo: “Come mai me lo dici?“. A quel punto, la donna avrebbe risposto: “Non si sa mai, è meglio che sappiamo queste cose. Questo è il conto mio. Lo dico a te e non ad altri“. 6 mesi più tardi, la vita di Liliana Resinovich è finita in modo tragico, il ritrovamento dopo settimane di apprensione per la sua scomparsa e un groviglio di interrogativi ancora insoluti.

Ultimo Aggiornamento: 17/02/2022 12:01