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Bimbo precipitato in un pozzo in Afghanistan: estratto morto, il cordoglio del Paese

Pubblicato: 18/02/2022 10:15

Il bimbo precipitato in un pozzo in Afghanistan che era stato scavato nel villaggio in cui viveva, è morto. Ad annunciarlo è stato il segretario del vice premier del governo talebano, Abdullah Azzam, con un messaggio su Twitter.

Haidar precipitato a 25 metri di profondità: i soccorsi

Si chiamava Haidar il bimbo che, due giorni fa, era scivolato in un pozzo profondo 25 metri in un remoto villaggio della provincia di Zabul. La vicenda ha avuto una grande copertura mediatica, soprattutto per via dei video fatti dai cittadini presenti e condivisi sui social media. Il piccolo, a quanto pare, era rimasto cosciente a lungo mentre si trovava nel pozzo: era in grado di parlare, sentire e muovere la parte superiore del corpo. Era riuscito ad avere un dialogo con il padre, come pare si veda anche in uno dei video condivisi. Ansa riporta che nel video l’uomo parla con il bambino e gli dice: “Stai bene figlio mio? Parlami e non piangere, stiamo lavorando per tirarti fuori”. Il piccolo, pienamente cosciente, nel video risponde: “Va bene, continuerò a parlare”.

Per estrarre Haidar è stato scavato un pozzo parallelo, allo scopo di raggiungere il piccolo ed estrarlo. Sul posto, al contempo, era arrivato un team con un’ambulanza provvista di ossigeno e attrezzature varie. Solo nelle ultime ore, però, le autorità avevano lanciato un appello al fine di trovare mezzi specializzati e persone che potessero aiutare. Alla fine tutti si sono dovuti arrendere davanti al decesso del piccolo. Anas Aqqani, consigliere anziano del ministero dell’intero, ha pubblicato un tweet di cordoglio per la sua morte: “Haidar ci ha lasciati per sempre: questo è un altro giorno di lutto e dolore per il nostro Paese”.

Haidar, il precedente: la storia di Rayan e Alfredino

La storia di Haidar ricorda altri due terribili fatti accaduti con una dinamica molto simile, ed entrambi conclusisi con la morte dei piccoli protagonisti: il primo è estremamente noto in Italia ed è la morte di Alfredo Rampi, il bimbo precipitato e morto in un pozzo artesiano a Vermicino nel 1981. Il secondo, molto più recente, è quello riguardante Rayan, bimbo di 5 anni morto dopo essere precipitato in un pozzo in Marocco. È stata particolarmente lunga l’agonia di Rayan, che è rimasto nel pozzo per 5 giorni, a 32 metri sotto terra. Anche in quel caso si era tentato di raggiungere il piccolo scavando un tunnel -in questo caso orizzontale- in modo da raggiungere il punto in cui era bloccato. Purtroppo, anche per via delle tempistiche, non c’è stato nulla da fare.