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Mia Martini chi era, la tormentata vita dell’artista di Minuetto: dai problemi personali alla morte nel 1995

Pubblicato: 24/02/2022 19:08

Artista unica nel suo genere, Mia Martini è stata una delle voci più iconiche del panorama italiano, nonostante la sua carriera sia stata attraversata da moltissimi problemi. Lo stesso si può dire della vita privata della cantante, costellata di momenti dolori come il difficile rapporto con il padre come anche quello tormentato con il suo più grande e unico amore (Ivano Fossati). Diversi anche i problemi di salute di cui la donna ha sofferto fino alla sua morte, avvenuta nel 1995.

Mia Martini, la vita privata: dal difficile clima famigliare all’amore per Ivano Fossati

Seconda di quattro sorelle (la maggiore Leda e le due minori Loredana e Olivia), Domenica Rita Adriana Bertè, nome all’anagrafe di Mia Martini, era nata a Bagnara Calabra nel 1947. La sua infanzia è stata segnata da un difficile clima famigliare e, in particolare, dal rapporto tormentato di Mia Martini con il padre (l’insegnante di greco e latino Giuseppe Radames Bertè). Stando infatti a quanto raccontato dalla sorella Loredana, il padre era spesso violento in casa e assumeva spesso atteggiamenti dominanti nei confronti delle figlie.

Nonostante questo clima fortemente patriarcale che si respirava in casa, la passione di Mimì – così era soprannominata in casa l’artista – per la musica era così forte da aver convinto la madre a darle una mano con i provini che voleva sostenere. I suoi primi passi li aveva mossi negli anni ’60 grazie al discografico Carlo Alberto Rossi, che l’aveva lanciata come ragazza yé-yé. Nel 1971, con lo pseudonimo Mia Martini, arrivano i primi successi ma la sua carriera musicale era sempre stata caratterizzata da alti e bassi anche a causa dei pregiudizi che nell’ambiente si erano diffusi sul suo conto.

Ivano Fossati, il grande amore: una passione tormentata

Nel 1977 è avvenuto l’incontro con il più grande amore di Mimì, Ivano Fossati, ma la loro relazione è stata costellata di momenti difficili e sempre minata dalla gelosia di lui – come aveva raccontano la stessa artista in un’intervista a Noi donne nel 1990. Alla fine la loro relazione è naufragata, ma Mia Martini non è mai riuscita ad affiancarsi ufficialmente ad altri uomini.

Diversi anche i problemi di salute che la donna ha dovuto affrontare negli anni; nel 1980 infatti aveva scoperto di avere dei problemi alle corde vocali, per cui sono stati necessari dei dolorosi e delicati interventi che l’avevano costretta lontana dal proprio lavoro per circa due anni (e che avevano cambiato irrimediabilmente anche il suo timbro). Negli anno ’90 aveva inoltre scoperto di avere un fibroma all’utero, ma aveva deciso di non sopporsi all’intervento temendo che avrebbe potuto compromettere ulteriormente la propria voce.

Nel 1995 è stata ricoverata d’urgenza in due occasioni a causa di forti dolori allo stomaco e al braccio e alla fine, dopo diversi giorni in cui l’artista risultava irrintracciabile, il suo corpo privo di vita è stato trovato nella sua casa di Cardano al Campo. Il referto ufficiale, steso dopo l’autopsia, afferma che la morte sarebbe stata dovuta ad un arresto cardiaco dovuto ad un’overdose da stupefacenti, ma le sorelle hanno sempre smentito le voci di un possibile suicidio.

Mia Martini, la carriera tormentata e le voci contro di lei

Mimì aveva mosso i suoi primi passi nel mondo della musica, come anticipato, grazie a Carlo Alberto Rossi ed era riuscita a partecipare a diversi festival musicali; tuttavia la sua immagine sembrava non funzionare e alla fine l’artista era stata costretta a trasferirsi a Roma con la sorella Loredana. Qui, insieme ad un ragazzo di nome Renato Fiacchini (che successivamente il pubblico avrebbe conosciuto come Renato Zero) aveva fondato un trio nel tentativo di guadagnarsi da vivere.

L’incontro decisivo per la sua carriera è avvenuto nel 1970, anno in cui Alberigo Crocetta (produttore discografico molto noto nell’ambiente) rivede l’immagine della cantante, che da quel momento in poi assumerà lo pseudonimo di Mia Martini; esordisce dunque con questo nome con il brano Padre davvero, all’epoca ritenuto dissacrante per le tematiche affrontate (sul conflitto generazionale padre-figlia). Nonostante la censura, la sua irritazione aveva attirato l’attenzione e, dopo quel 45 giri, erano seguiti successi come Piccolo uomo e Minuetto. Non a caso nel 1973 Mia Martini era divenuta la cantante femminile che aveva venduto più dischi insieme a Ornella Vanoni e Patty Pravo.

Mia Martini e la sfortuna: le maldicenze diffuse nell’ambiente

Nonostante i grandi successi però l’artista negli anni si era dovuta allontanare dall’ambiente non solo a causa dei problemi dovuti alla voce, ma anche per alcuni pregiudizi sul suo conto. Come raccontato dalla Berté in diverse occasioni, era stata additata come portatrice di sfortuna per alcuni incidenti che l’hanno coinvolta e da quel momento in molti avevano iniziato ad evitarla (si parla anche di artisti che, sapendo della sua presenza ai festival, davano forfait).

Nonostante gli alti e bassi però, Mia Martini è riuscita fino alla fine a far arrivare la sua musica al cuore dei propri fan; iconica, senza dubbio, la sua esibizione al Festival di Sanremo del 1989, anno in cui si era esibita con il celebre brano Almeno tu nell’universo. L’artista infatti, nonostante i problemi di salute, non si è mai fermata e la sua morte è avvenuta proprio lo stesso anno in cui si era impegnata con i primi concerti di una nuova tournée.