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Decreto aiuti all’Ucraina: ok del Cdm ad armi, stato di emergenza e mezzi militari a Kiev. Cosa farà l’Italia

Pubblicato: 28/02/2022 19:16

Il Consiglio dei Ministri ha varato all’unanimità il decreto che permetterà di inviare aiuti militari a Kiev e non solo. Nel testo è presente anche un ritorno dello stato di emergenza mentre per l’invio di armi è previsto l’ok da entrambe le Camere.

La notizia è arrivata in concomitanza con la fine della prima giornata di trattative tra Russia e Ucraina, e il colloquio telefonico tra Putin e Macron, nel quale il Presidente della Federazione Russa ha dettato le sue condizioni per la pace. Sempre poche ore fa il Presidente Zelensky ha firmato la richiesta di adesione all’Unione Europea per l’Ucraina.

L’Italia aiuta l’Ucraina: varato il decreto

Il nuovo decreto contiene diversi elementi come, ad esempio anche norme pre diversificare le fonti energetiche, prevedendo anche una riapertura delle centrali a carbone. Andando per gradi, innanzitutto il governo italiano ha approvato con il decreto un intervento per garantire sostegno e assistenza al popolo ucraino attraverso cessione di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari delle autorità governative dell’Ucraina.

Per quanto riguarda l’invio di armi bisognerà attendere l’assenso di entrambe le Camere che, come si legge: “consente al Ministro della difesa di adottare un decreto interministeriale per la cessione alle autorità governative dell’Ucraina di mezzi, materiali ed equipaggiamenti militari”.

Torna lo stato d’emergenza fino al 31 dicembre

Il Consiglio dei Ministri ha poi deciso di incrementare le misure di soccorso e assistenza alle persone che stanno scappando dall’Ucraina. Per permettere tali aiuti è stato dichiarato uno stato d’emergenza fino al 31 dicembre 2022, ed è diretto ad assicurare soccorso e assistenza della popolazione ucraina su territorio nazionale.

Il gas e le risorse energetiche: tutte le misure

Nel nuovo decreto sono previste anche possibili mosse in caso di scenari difficili sul fronte dell’approvvigionamento di gas e risorse energetiche. Nel decreto si legge: “Si autorizza, anche a scopo preventivo, di anticipare l’adozione di misure per l’aumento dell’offerta e/o riduzione della domanda di gas previste in casi di emergenza, una eventualità che al momento non corrisponde a quella in cui si trova il nostro Paese”. Una possibilità che si rende “immediatamente attuabile” in caso fosse necessario (al momento però tale rischio non sussiste).

Il decreto prevede anche la possibilità di tornare a recuperare risorse energetiche anche su altre fonti come carbone e olio combustibile.

L’Italia accoglierà i rifugiati ucraini

L’Italia si unisce ai Paesi europei che accoglieranno i rifugiati, a tal proposito sono stati attivati almeno 16mila posti: “Un incremento di 13.000 posti dei centri straordinari che potranno essere attivati dai Prefetti (CAS) e un potenziamento di ulteriori 3.000 posti del sistema di accoglienza e integrazione (SAI). (…) I cittadini ucraini vengano ospitati nei Centri di accoglienza indipendentemente dal fatto che abbiano presentato domanda di protezione internazionale. Le disponibilità dei CAS e della rete SAI – si legge in una nota di Palazzo Chigi – già incrementate dopo la crisi afgana, vengano dedicate anche alle esigenze di sistemazione e accoglienza dei profughi ucraini“. 

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