Si è conclusa la missione piemontese per portare in salvo 13 bambini malati di tumore in fuga dalla guerra in Ucraina: saranno ospitati dall’ospedale Regina Margherita di Torino. Esulta il governatore del Piemonte Alberto Cirio, ma filtra anche commozione per la drammatica situazione umanitaria del Paese dell’Est.
In salvo i 13 bambini ucraini malati: sono arrivati in Piemonte
È atterrato ieri pomeriggio all’aeroporto di Torino Caselle il volo partito da Iași, città della Romania vicina al confine moldavo. La missione promossa dall’ospedale infantile Regina Margherita di Torino e dalla Regione Piemonte puntava a portare in Italia 13 bambini malati di tumore e fuggiti dalla guerra in Ucraina. La Regione si è mossa, così come la Lombardia, per mettere in salvo e garantire nuovamente cure ad innocenti e famiglie che hanno visto stravolte le proprie vite da un giorno all’altro, dopo l’invasione russa.
La missione umanitaria, si legge nel comunicato della Regione Piemonte, è stata portata avanti da diverse realtà imprenditoriali locali: la Fondazione Lavazza ha messo disposizione l’aereo, la compagnia Basic Air ha trasportato in Romania l’equipe medica, mentre l’imprenditore Alessandro Barbero da anni residente in Romania ha fornito il pullman che ha portato i medici al confine ucraino-moldavo. Qui sono stati presi in carico 13 bambini e le loro famiglie, rientrati poi in Italia con un volo privato sul quale era presente anche il Presidente Cirio.
Cirio sui 13 bambini ucraini arrivati in Italia: “La speranza riparte”
Dagli account social del governatore sono state diffuse molte foto della missione umanitaria che ha portato in Italia i 13 bambini malati di tumore. “Un momento delicato, drammatico – le parole di Cirio citate nel comunicato regionale – Ma per noi è anche un momento di gioia e di speranza, perché ci permette di dare la solidarietà non solo a parole, ma nei fatti. Il Piemonte non sta a guardare“. “Missione compiuta. La speranza di 13 bambini ucraini riparte“, scrive nel post, ma all’entusiasmo per l’arrivo in Italia si contrappone il dolore per essere stati costretti a lasciare tutto e partire solo con una valigia: “Non si reggevano in piedi ed erano impauriti. Alcuni avevano ancora la flebo al braccio e hanno dovuto essere sorretti dalle madri, cariche di borse e con i fratellini per mano” si legge nel comunicato.
Cirio, inoltre, ha dichiarato: “Questi bambini finalmente non dormiranno in un bunker ma in un letto con la loro mamma accanto. Sono famiglie che scappano dalla guerra con una borsa. Questo non deve più accadere“. E ancora: “Questo non deve più accadere. Non è possibile nel 2022 assistere a scene di questo tipo: loro non hanno nessuna colpa e non devono pagare le colpe di qualcuno che si sente potente“.