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Che cos’è l’Orologio dell’Apocalisse e come si sono spostate le lancette durante la guerra in Ucraina

Pubblicato: 09/03/2022 12:35

Il conflitto tra Russia e Ucraina potrebbe avvicinare ancora di più le lancette dell’Orologio dell’Apocalisse. Che cos’è questo dispositivo e quanto siamo lontani dalla “mezzanotte” che segna un’ipotetica fine del mondo.

L’impatto della guerra in Ucraina sull’Orologio dell’Apocalisse: quanto manca alla mezzanotte

L’Orologio dell’Apocalisse è un vero e proprio orologio, istituito nel 1947. La mezzanotte del suo quadrante rappresenta la fine del mondo, in cui l’umanità potrebbe incorrere tramite le sue stesse scoperte tecnologiche. Le lancette vengono spostate ogni anno dagli Scienziati Atomici, che spiegano le loro valutazioni nel loro Bollettino dedicato. Gli scienziati si sono riuniti negli ultimi giorni proprio per discutere sull’impatto della guerra avviata dalla Russia in Ucraina. Sul loro sito, gli Scienziati Atomici avevano indicato già a gennaio la possibilità di un focolaio in Ucraina, nel contesto di un equilibrio internazionale sempre più teso. Per il momento, le lancette dell’orologio restano ferme a 100 secondi dalla mezzanotte, meno di due minuti alla fine del mondo: si trovano in questa posizione da gennaio 2020.

Come funziona l’Orologio dell’Apocalisse, nato dopo Hiroshima e Nagasaki

L’Orologio dell’Apocalisse, in inglese Doomsday Clock, è stato progettato con l’obiettivo di lanciare un messaggio forte e chiaro sul pericolo concreto di distruggere il nostro pianeta con la nostra stessa tecnologia. Il Bollettino degli Scienziati Atomici nacque in seguito agli attacchi a Hiroshima e Nagasaki, a cura di Albert Einstein, J. Robert Oppenheimer, Eugene Rabinowitch e degli altri scienziati dell’Università di Chicago che avevano contribuito alla realizzazione della prima bomba atomica. Nel 1947, anno in cui fu creato l’Orologio dell’Apocalisse, la Russia e gli Stati Uniti si affannavano per costruire armi atomiche sempre più distruttive e per includerne quante più possibile nei propri arsenali. Ora, con la presa di controllo russa su Chernobyl e sulla centrale di Zaporizhzhia, questo scenario sembra riproporsi dopo appena 75 anni. “Che le lancette non si siano spostate non deve però suonare come una buona notizia” ha precisato un portavoce dell’organizzazione, come riferisce l’Ansa. Nel Bollettino, il pericolo rappresentato dalle armi atomiche non è l’unico a provocare il movimento delle lancette: dal 2007, anche le conseguenze dei cambiamenti climatici sono tenute in considerazione.

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