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La Cina risponde dopo la richiesta di armi da parte della Russia per sostenere l’invasione in Ucraina

Pubblicato: 14/03/2022 08:57

Nella serata di ieri si è diffusa la notizia che la Russia avrebbe chiesto alla Cina attrezzature militari per sostenere l’invasione dell’Ucraina. La notizia ha generato molta preoccupazione non solo negli USA da dove l’informazione sarebbe partita. Intanto è arrivata la replica della Cina, cha ha risposto pubblicamente alle voci sulla richiesta di armi.

La richiesta di armi dalla Russia alla Cina

Stando a quanto viene riportato, funzionari statunitensi avrebbero rivelato al Financial Times la richiesta di aiuto russa senza però molti dettagli. Subito dopo il diffondersi della notizia, né la Casa Bianca né l’ambasciata cinese negli USA hanno commentato. La replica della Cina è arrivata in nottata dopo la richiesta di commento di Reuters.

La replica della Cina alle richieste russe

La risposta della Cina è arrivata tramite la sua ambasciata a Washington che ha risposto alla Reuters che la “priorità ora è impedire un ulteriore aumento della tensione o che la situazione in Ucraina vada fuori controllo“. Poi ha aggiunto che il Paese è “profondamente preoccupata e addolorata per la situazione in Ucraina“, e spera “con sincerità che la situazione si allenti e la pace torni presto“. Il portavoce dell’ambasciata cinese, Liu Pengyu, ha precisato anche, riporta Ansa, in merito alla richiesta russa “di non averne mai sentito parlare“.

A Roma colloqui Usa-Cina sulla guerra in Ucraina

Intanto, proprio oggi, a Roma ci sarà un importantissimo vertice tra Jack Sullivan, consigliere alla Sicurezza nazionale degli Stati Uniti, e Yang Jiechi, capo della diplomazia del Partito comunista cinese. I due sarebbero a caccia di una intesa sulla risposta alla crisi ucraina. Non solo, oggi nuovo giorni di negoziati, proprio in mattinata, tra Russia e Ucraina: il presidente Zelensky avrebbe intravisto, questa volta, un vero e proprio segnale di apertura al dialogo da parte del Cremlino e da queste premesse di aprirebbe la giornata di trattative. In ogni caso, non si è certo fermato l’attacco di Mosca che annovera anche l’attacco missilistico alla base militare di Yavoriv. Il presidente ucraino è tornato infatti a chiedere una no-fly zone: “Se non chiuderete il nostro cielo – ha ribadito Zelensky – non è che una questione di tempo prima che i razzi russi cadano sul vostro territorio, sul territorio della Nato“.