Vai al contenuto

Navalny rischia una condanna 13 anni di carcere: spuntano nuove accuse contro l’oppositore di Putin

Pubblicato: 15/03/2022 16:06

L’oppositore numero uno di Putin, Alexei Navalny, rischia una nuova condanna che potrebbe prolungare la sua pena fino a 13 anni di reclusione. Navalny, che dopo il caso di avvelenamento è stato condannato a 2 anni e mezzo di reclusione per violazione della libertà vigilata, si trova al momento in una colonia penale a est di Mosca.

Navalny continua ad esprimersi contro quanto la Russia sta facendo in Ucraina, condannando duramente la guerra e l’atteggiamento “da regime” del Cremlino. Lo fa attraverso i social comunicando tramite i suoi legali.

Navalny rischia una nuova condanna a 13 anni

La procura di Stato russa ha chiesto al tribunale del distretto di Lefortovo di Mosca di condannare Alexei Navalny a 13 anni di carcere e di imporgli una multa di 200mila rubli. A rilanciare la notizia sono le agenzie russe Interfax e Tass che specificano la natura delle accuse, l’oppositore di Putin avrebbe sottratto dei fondi raccolti attraverso la sua Fondazione per la lotta alla corruzione; l’accusa di oltraggio e diffamazione sono invece relative ad un episodio che ha coinvolto il veterano Ignat Artemenko.

La risposta di Navalny alle accuse

Navalny dal carcere ha respinto le accuse definendole false e rilasciate sotto costrizione. Sulla vicenda è intervenuto il capo dello staff dell’oppositore, Leonid Volkov, scrivendo su Telegram: “La sentenza di Alexey Navalny è nota da tempo: l’ergastolo. Fino alla fine della vita di una delle due persone: lo stesso Navalny o Vladimir Putin. Il fatto che Putin creda di resistere per altri 13 anni denota grande ottimismo e sopravvalutazione delle proprie capacità. Più o meno la stessa sopravvalutazione che tre settimane fa gli ha fatto attaccare l’Ucraina”.

Sulla vicenda è intervenuta anche la portavoce di Navalny, Kira Yarmish, che su Twitter ha scritto: “Abbiamo detto ce Putin vuole tenere Navalny in prigione per sempre. La sentenza in arrivo non ha nulla a che fare con la legge”. Secondo Yarmish, i procuratori di Mosca hanno anche chiesto il trasferimento in un carcere di massima sicurezza, accusando Navalny di aver commesso ulteriori crimini all’interno della colonia penale, riferisce Reuters. Anche Kira Yarmish sarebbe nel mirino del Cremlino, secondo l’agenzia internazionale sarebbe in una “wanting list” da quando ha lasciato il Paese.