Il leader russo Vladimir Putin è tornato a parlare e lo ha fatto con il più inquietante dei discorsi fatti sinora: secondo quanto filtrato, in collegamento con i governatori della Russia ha puntato il dito contro dissidenti interni considerati alla stregua di “traditori della nazione“. Putin ha anche menzionato una purificazione interna: parole che alzano il livello d’allarme anche interno al suo stesso Paese.
Putin contro tutti: l’Ucraina, la Nato, l’Occidente e la quinta colonna russa
Superate le tre settimane di guerra, Vladimir Putin non accenna a cambiare toni o obiettivi, anzi. Il leader del Cremlino alza di nuovo il tiro e oltre a possibili minacce nucleari temute dal Pentagono ora rivolge l’attenzione anche al suo stesso Paese. Sin dai primi giorni di invasione dell’Ucraina, si sono registrate numerose manifestazioni di protesta nelle piazze russe, represse con durezza. Per Putin, la colpa è dell’Occidente che “sta cercando di mandare in pezzi la nostra società speculando sulle perdite russe in combattimento e sulle conseguenze socioeconomiche delle sanzioni, nella speranza di provocare un ammutinamento della popolazione“. Lo ha dichiarato, secondo quanto riportano le fonti estere, ai governatori della Russia.
Putin è convinto che l’Occidente stia soffiando sul fuoco della ribellione interna: “Sta usando la cosiddetta quinta colonna, i nostri traditori, per raggiungere il suo obiettivo finale, che è la distruzione della Russia“. Con l’espressione quinta colonna, risalente alla guerra civile spagnola, si intende un’organizzazione interna che opera clandestinamente per favorire il nemico.
Lo spettro delle Grandi Purghe aleggia sulla Russia: per Putin è tempo di “purificazione naturale”
A far particolarmente rabbrividire nel discorso di Putin, è un passaggio in particolare. Il leader del Cremlino, sempre più isolato dal resto del mondo ma granitico nella sua posizione, ha infatti detto che “Qualsiasi popolo, e in particolare quello russo, è capace di distinguere i veri patrioti dalla feccia e dai traditori, e sputare via questi ultimi come fossero mosche che gli sono finite in bocca“. E ancora: “Sono convinto che questa purificazione naturale e necessaria della società non farà altro che rafforzare il nostro paese“.
La parola purificazione non può che far tornare alla memoria il periodo del Grande Terrore della Russia sovietica di Stalin: una vasta repressione che aveva come obiettivo l’eliminazione di presunti cospirazionisti all’interno del partito comunista. È stato calcolato che in tutto sarebbero state circa 340.000 persone le persone vittime delle purghe staliniste. Putin avrebbe già dato inizio a questa personale “pulizia”: dalla Russia arriva notizia di un presunto allontanamento o addirittura arresto del vicecapo della Guardia nazionale, Roman Gavrilov. La conferma viene data da tre fonti indipendenti citate dal sito d’inchiesta Bellingcat.
Putin e la paranoia: il leader del Cremlino userebbe degli assaggiatori personali
La situazione, esterna e interna, starebbe avendo conseguenze anche sul diretto responsabile della guerra. Da tempo sono stati sollevati dubbi sullo stato di salute – soprattutto mentale – di Vladimir Putin e ora un nuovo tassello si inserisce nel quadro di una presunta paranoia ormai incontrollabile. Secondo quanto riportato dal Daily Beast, Putin avrebbe cambiato i circa 1.000 membri del suo staff e sarebbe tornato ad avvalersi di assaggiatori personali. Una decisione dovuta ad un presunto timore di avvelenamento, arma contro il dissenso generalmente associata proprio al sistema di repressione russo.