Una ragazzina di 12 anni, in Wisconsin, è stata bloccata da un agente mentre era a scuola, in seguito a una rissa tra studentesse, nello stesso identico modo che aveva provocato la morte di George Floyd: con un ginocchio premuto sul suo collo.
L’episodio violento, ripreso dalle telecamere di sorveglianza dell’istituto scolastico, ha portato al riaccendersi delle tensioni sul tema del razzismo e delle condotte violente di parte del corpo di polizia americano.
Agente blocca una 12enne con un ginocchio sulla nuca: il video
Il filmato che riprende le violenze è inequivocabile: mostra la ragazzina di 12 anni che si accapiglia con una compagna di scuola e l’agente Shawn Guetschow, fuori servizio ed a scuola in veste di guardia giurata, scagliarsi sulle due per dividerle. Nel dividerle (usando gesti estremamente aggressivi, considerando soprattutto la corporatura minuta delle due ragazze) prende la 12enne e la costringe a terra, sdraiata: a quel punto la blocca con un ginocchio sulla nuca, posizione mantenuta per diverse decine di secondi (un tempo eterno per la ragazza, che non riesce a muoversi per tutto il tempo). Dopodiché, Guetschow viene filmato mentre ammanetta la ragazza e la porta fuori.
Come riportato da Abc News, il padre della ragazza ha denunciato l’ufficiale, che avrebbe usato metodi di contenimento vietati in Wisconsin, dichiarando che la ragazza avrebbe subito un trauma per via dell’episodio e sarebbe dovuta ricorrere alle cure di un neurologo per problemi legati alle ferite.
Il distretto scolastico ha prima messo l’ufficiale in congedo pagato, dopodiché lo stesso si sarebbe dimesso spontaneamente, dichiarando con una lettera che non si era sentito sufficientemente appoggiato dal corpo di polizia e che la situazione stava portando danni alla sua famiglia.
George Floyd, il precedente che sconvolse il mondo: l’uomo che diceva implorante “I can’t breathe”
Il caso di Kenosha ricorda, purtroppo, il più noto caso della morte di George Floyd: l’uomo di 46 anni era stato bloccato fuori da un negozio il 25 maggio 2020 da alcuni poliziotti e l’agente Derek Chauvin gli aveva premuto un ginocchio sopra il collo per svariato tempo, mentre l’uomo, in stato di palese agonia, ripeteva “I can’t breathe”, “non riesco a respirare”. Il video aveva scatenato indignazione in tutto il mondo e l’esplosione del movimento Black Lives Matter.
Derek Chauvin è stato condannato a 22,5 anni di carcere. Il procuratore aveva così motivato la richiesta di una forte pena: “Non è stato uno sparo momentaneo, un pugno in faccia. Sono stati 9 minuti di crudeltà verso un uomo che era impotente e stava solo implorando per la sua vita”.