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Omicidio Sarah Scazzi: rifiutato il permesso premio a Sabrina Misseri. La Cassazione: “Comportamento deviante”

Pubblicato: 24/03/2022 23:28

È stato rifiutato il permesso premio a Sabrina Misseri, condannata all’ergastolo per l’omicidio di Sarah Scazzi, la 15enne di Avetrana uccisa e gettata in un pozzo nel 2010. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dei legali di Misseri dopo il rifiuto del Tribunale di Sorveglianza di Taranto. Al centro di questa decisione il fatto che la cugina di Sarah Scazzi non abbia mai ammesso il delitto, una condizione non necessaria per il permesso ma che determina, secondo gli ermellini, la pericolosità sociale della donna.

Omicidio di Avetrana, rifiutato il permesso premio per Sabrina Misseri

Niente permesso premio per Sabrina Misseri, 34enne condannata all’ergastolo per il delitto di Avetrana insieme alla madre Cosima Serrano, e al momento detenuta nel carcere di Taranto. La Cassazione ha rigettato il ricorso degli avvocati, data la mancanza di “rivisitazione critica” del suo “pregresso comportamento deviante“, desumibile dal fatto che Misseri non abbia mai ammesso il delitto.

Gli ermellini ribadiscono come il Tribunale di Taranto abbia deciso per il rifiuto del permesso per la “sostanziale sottrazione al confronto con gli operatori sugli elementi posti a fondamento della sua condanna“. Questo impedirebbe di “valutare in termini positivi l’incidenza del percorso penitenziario sul giudizio di pericolosità“. Per Misseri sarebbe dunque accertata la “persistente pericolosità sociale“. Viene poi sottolineata “l’assoluta inopportunità di autorizzare il permesso premio nella stessa città in cui si sono svolti i fatti per la non contestata presenza di altri soggetti comunque coinvolti nella stessa vicenda processuale“.

Le parole dei legali di Sabrina Misseri

La decisione è stata duramente commentata dagli avvocati della 34enne che rilevano come il mancato riconoscimento del delitto non precluda all’assegnazione del permesso premio. Inoltre, è stato “proposto ricorso davanti alla Corte europea dei diritti dell’uomo” e si “intende proporre istanza di revisione della condanna”. Sabrina Misseri e Cosima Serrano hanno infatti contestato l’ergastolo davanti la Corte di Strasburgo, puntando anche sulla cancellazione delle condanne per 8 imputati coinvolti nel delitto, tra cui Michele Misseri.