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“Ho visto città distrutte” , Massimo Giletti racconta l’esperienza della guerra in Ucraina

Pubblicato: 25/03/2022 14:49

Massimo Giletti al suo rientro in Italia dall’Ucraina racconta l’orrore della guerra vista con i suoi stessi occhi. Il giornalista è stato nelle zone di guerra la scorsa settimana per raccontare in diretta tv, nel suo programma Non è l’Arena, che cosa stava succedendo. Stamattina, in radiovisione su RTL 102.5, ha raccontato la sua esperienza e le paure che ha vissuto in quei momenti.

Il racconto di Massimo Giletti sull’esperienza in Ucraina

Massimo Giletti è stato ospite questa mattina su RTL 102.5, dove ha parlato di quanto visto e vissuto in Ucraina: “Ho visto città distrutte, ragazzi morti che venivano portati via dalle macerie” ha detto.

Giletti è stato in Ucraina. La scorsa settimana, il giornalista ha realizzato una puntata speciale di Non è l’Arena dai luoghi dell’orrore, in mezzo alle macerie e ai corpi senza vita di migliaia di innocenti.

La paura e l’angoscia vissuta in Ucraina

Diffido sempre di chi dice che non ha paura, se non hai paura non capisci da dove possono arrivare dei rischi e dei pericoli. La paura fa parte di una normale intelligenza, chi non ha paura è un folle, e ci sono i folli, ben vengano perché danno vita a cose che altrimenti non vedremmo”, ha detto Giletti, aggiungendo: “L’angoscia ce l’hai, soprattutto quando percorri scoperto 300km e ci metti 7 ore per farli, in mezzo a carri armati, tank militari pieni di benzina per cui diventi un obiettivo perché lì esiste un’unica strada che porta Odessa verso il fronte. Questo fa paura di questo lavoro, è normale, l’importante è cercare di vedere con i propri occhi. Andare lì, permettere alle persone che raccontano la guerra di avere qualche elemento in più del racconto che facciamo, perché stando qui comodi e tranquilli non puoi avere delle verità che lì hai”.

Le colpe dell’Occidente e il ruolo di Putin

Giletti ha poi concluso il suo intervento con un’analisi della situazione; secondo il suo punto di vista infatti: “L’Occidente ha tantissime colpe, ma la premessa è che c’è un uomo come Putin che ha deciso di invadere un Paese come l’Ucraina. Io ho visto città distrutte, ragazzi giovanissimi morti davanti a me che venivano portati via dalle macerie”, ha raccontato Giletti.

Oggi dobbiamo lavorare sul dialogare, quanto ci abbiamo provato? Secondo me mai mettere in un angolo un dittatore, chiuderlo lì non è positivo perché nel momento in cui si sente chiuso può reagire in modo peggiore. Ci facciamo dettare la linea dagli Stati Uniti? Certo, le sanzioni assolutamente sì. Macron non viene ritenuto credibile da Putin a causa dei famosi accordi di Minks sottoscritti da Macron e non rispettati per otto anni per colpe ucraine e ovviamente della Russia. Bisognerebbe individuare un nuovo leader europeo con cui mandare avanti i rapporti. Questa guerra riguarda tutti ma riguarda soprattutto noi e te lo dice uno che è assolutamente dalla parte ucraina”.